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Trovato un secondo asteroide Trojan: si trova sull’orbita della Terra

La Terra non è sola sulla sua orbita intorno al Sole: esistono dei corpi in un particolare stato di equilibrio che condividono l'orbita con il nostro pianeta

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La Terra non è sola sulla sua orbita Fonte foto: 123RF - balefire9

La Terra non è sola nella sua orbita. Il primo asteroide troiano del nostro pianeta si chiama 2010TK7 ed è stato individuato ormai da tempo. Nel 2015 è stato poi osservato un secondo “ospite” co-orbitale , e in molti ipotizzano si possa trattare di un secondo Trojan.

Le osservazioni, effettuate grazie al Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System (Pan-STARRS1) che si trova alle Hawaii hanno da poco dato la conferma che si aspettava: l’oggetto individuato nel 2015 è un secondo asteroide Trojan.

Cosa sono gli asteroidi Trojan?

Gli astronomi definiscono Trojan quei corpi celesti, perlopiù asteroidi, che condividono l’orbita con oggetti molto più grandi: collocati nei pressi dei punti di Lagrange L4 e L5, questi oggetti hanno un’orbita stabile e viaggiano davanti (leading) o dietro (trailing) il corpo celeste principale.

I punti di Lagrange sono cinque in totale, e si possono osservare in presenza di due grandi corpi orbitanti: si tratta, molto in breve, di quelle particolari posizioni in cui la forza gravitazionale operata dai corpi celesti si bilancia con la forza centrifuga che tenderebbe ad espellere i corpi più piccoli.

Il risultato è che sui punti di Lagrange è possibile mantenere un’orbita incredibilmente stabile, tanto che sono decine oggi gli strumenti che si trovano sui punti di Lagrange, dalle sonde ai telescopi che ci stanno consegnando le più belle immagini dell’universo. Ed è sui punti di Lagrange che piazzeremo le grandi stazioni spaziali del futuro, pare.

Sui punti di Lagrange della Terra, o meglio della coppia Sole-Terra, si trovano anche gli asteroidi “troiani” che viaggiano insieme al nostro pianeta su un’orbita stabile che anticipa quella della Terra intorno al Sole.

I Trojan sono un oggetto piuttosto comune nel Sistema Solare: se la maggior parte dei corpi troiani noti sono co-orbitali a Giove, che ne ospita più di un milione, anche Marte, Nettuno ed Urano presentano dei Trojan.

Si contano oggi 9 Trojan marziani, 28 sull’orbita di Nettuno, 2 corpi troiani sui punti di Lagrange di Urano e, grazie alla nuova ricerca, anche 2 asteroidi Trojan che condividono l’orbita con la Terra.

Il secondo Trojan della Terra

Il nuovo oggetto è stato chiamato 2020 XL5, e nonostante sia stato ufficialmente riconosciuto come corpo troiano la sua orbita non coincide perfettamente con quella della Terra.

Come afferma Paul Wiegert dell’Università del Western Ontario, Canada, “immaginandolo come un circuito automobilistico, la Terra è un’auto che va spedita lungo il tracciato, mentre questo oggetto si muove in maniera più confusionaria”. Sono sullo stesso “circuito”, ma non proprio sulla stessa linea: 2020 XL5 presenta infatti delle piccole “oscillazioni”.

La definizione dell’orbita del secondo Trojan della Terra ci parla anche del suo prossimo futuro: ogni 30 anni, l’oggetto celeste va a trovarsi a meno di 15 milioni di chilometri da Venere. Ciò significa che nei prossimi 6000 anni ci sono altissime probabilità che verrà espulso dalla sua attuale orbita, per diventare quello che Wiegert chiama “un banale asteroide near-Heart”.

Il Trojan è un ospite temporaneo, quindi? Parrebbe proprio di sì. Secondo i calcoli del team di Wiegert, 2020 XL5 dovrebbe aver acquisito la sua attuale orbita soltanto intorno al 1444. Continuerà ad anticipare il corso della Terra intorno al Sole ancora per molti anni, e gli scienziati sono convinti che il nuovo studio degli oggetti troiani possa fornire “molti indizi su come si è formato il Sistema Solare”.