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SICUREZZA INFORMATICA

Truffe social in crescita: i dati che fanno preoccupare

Un report mette in evidenza come le truffe sui social siano sempre più comuni e sempre più avanzate. Crescono, inoltre, le minacce sullo smartphone

Hacker con smartphone tra le mani Fonte foto: Shutterstock

Le truffe online effettuate dai cybercriminali usando piattaforme social come Facebook, Instagram, Messenger o Telegram, sono aumentate nel 2018 del 43% rispetto ai dodici mesi precedenti. È quanto emerge dal “Current State of Cybercrime Report” di RSA Security, azienda del gruppo Dell attiva nel settore della cybersicurezza.

Secondo RSA, infatti, i criminali del web utilizzano sempre di più i social per due scopi principali: mettere a segno delle vere e proprie truffe e scambiarsi i dati ricavati dalle truffe stesse. Alcune caratteristiche intrinseche dei social network, poi, sarebbero molto utili ai truffatori e li metterebbero praticamente al sicuro dalla maggior parte delle indagini di polizia rendendo la loro attività a costo, e a rischio, quasi zero. Un altro aspetto messo in luce dal report di RSA, sempre relativamente al 2018, è l’aumento delle truffe eseguite tramite app mobile.

Come gli hacker usano i social per le truffe online

Grazie ai social network è possibile, con costi praticamente nulli, creare false identità online che risultano molto credibili per gli utenti dei vari social. Creare da zero un profilo Facebook fake che assomiglia molto ad un profilo legittimo è estremamente semplice e il risultato è spesso ottimo. Questi profili possono essere poi utilizzati per tentare di truffare i veri utenti dei social, rubare le loro informazioni personali e dati sensibili o estorcere loro direttamente del denaro. Alcuni social, come Telegram, prevedono poi l’uso di bot che possono diventare un utilissimo strumento per tentare truffe di massa. Una volta raccolti i dati degli utenti, come i numeri di carta di credito o gli indirizzi email, queste informazioni possono essere scambiate o vendute tra hacker sempre all’interno dei social network che, paradossalmente, per tutelare la privacy dei loro utenti usano complessi sistemi di crittografia. Di conseguenza una “transazione” tra finti profili gestiti da hacker che si stanno scambiando dei dati rubati è praticamente impossibile da decifrare per le forze dell’ordine.

La crescita del ruolo delle app mobile

Il secondo trend individuato da RSA Security analizzando i dati sulle truffe online messe a segno nel 2018 è il ruolo, ancora crescente, della tecnologia mobile. In particolare, le app che permettono trasferimenti di denaro o operazioni finanziarie vengono prese di mira e utilizzate dagli hacker che, ad esempio, le usano per inviare denaro ai propri complici. Anche in questo caso le transazioni sono cifrate da algoritmi di crittografia, cosa che le scherma dall’occhio vigile degli investigatori.