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Twitter Pay, c'è la conferma: sul social arrivano i pagamenti elettronici

Il CEO di Twitter ormai ne parla apertamente: in futuro gli utenti del social potranno inviare denaro ai loro profili preferiti.

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twitter Fonte foto: XanderSt / Shutterstock

La conferma arriva direttamente dal CEO di Twitter, Jack Dorsey: la piattaforma dei cinguettii introdurrà a breve i pagamenti elettronici. La notizia si lega all’introduzione di diverse forme di servizi a supporto degli utenti stessi che, con mance e sottoscrizioni, potranno guadagnare – e far guadagnare – con i contenuti ritenuti più interessanti.

L’introduzione di Twitter Pay (se così verrà chiamata la funzione) potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione per il social network nato nel 2006. I pagamenti, infatti, aprirebbero le porte a nuove tipologie di contenuti, introducendo di fatto una metodologia di guadagno ancora estranea al social dei cinguettii. Al momento, la fonte principale di entrate del social di Dorsey è quella della vendita della pubblicità, attraverso un sistema integrato all’interno della piattaforma stessa. Il CEO ha comunque specificato che le aspettative relative alle sottoscrizioni (sulle quali Twitter tratterrebbe una percentuale) non sono attualmente significative ma potrebbero diventarlo già a partire dal prossimo anno.

Twitter Pay, come funzionerà

Sebbene non vi siano ancora nulla di concreto, le prime informazioni sul futuro dei pagamenti su Twitter sono già note. Come anticipato, Twitter Pay potrà essere utilizzato per inviare e ricevere mance da parte degli utenti, un po’ come già succede su altri social network dove i creatori più seguiti e apprezzati possono ricevere il supporto dai propri follower attraverso donazioni effettuate direttamente sulla piattaforma.

Lo stesso discorso dovrebbe essere esteso all’opportunità di introdurre sistemi a sottoscrizione, per diverse tipologie di pubblicazioni o contenuti speciali più lunghi, dedicati agli utenti che vogliono investire nelle potenzialità degli utenti più interessanti. Anche questo sistema, già visto e utilizzato in altri lidi, potrebbe tradursi per Twitter in ulteriori entrate che andrebbero così ad affiancarsi a quelle generate dalle campagne pubblicitarie.

Come sottolineato da Dorsey durante la conferenza virtuale di Goldman Sachs Technology and Internet «la prima cosa su cui vogliamo concentrarci è l’incentivo economico per le persone che stanno contribuendo a Twitter». L’introduzione, dunque, potrebbe portare secondo il CEO un maggiore ingaggio e, di riflesso, maggiori guadagni dalle transazioni effettuate dagli oltre 192 milioni di utenti quotidiani presenti sulla piattaforma.

Twitter, pagamenti in bitcoin?

Il CEO di Twitter non ha mai nascosto il suo apprezzamento per i bitcoin. Come Chief Executive of Payments di Square Inc, compagnia per le transazioni attraverso dispositivi mobili, Dorsey ha avallato l’acquisto di 4709 bitcoin, per un prezzo totale di 50 milioni di dollari. Un colpaccio per uno dei maggiori estimatori della valuta di internet.

Secondo le ultime dichiarazioni lanciate da Ned Segal, Direttore Finanziario di Twitter, la piattaforma sarebbe interessata a puntare presto proprio su questa valuta. E non solo per le transazioni da e per gli utenti. Durante un’intervista rilasciata a CNBC, Segal ha annunciato come tra le possibilità future vi sia quella di effettuare pagamenti, ai dipendenti così come ai fornitori, nella valuta virtuale davanti a un’esplicita richiesta dalla loro parte.

Per Segal, si potrebbe effettuare una conversione dei dollari in bitcoin al momento della transazione o, in alternativa, creare un portafoglio con somme già disponibili. L’affermazione è giunta a pochi giorni di distanza dall’annuncio di Elon Musk riguardante l’acquisto da parte di Tesla di 1,5 miliardi di dollari nella criptovaluta, aprendo a questa forma di pagamento. Inutile dire che l’ingresso della casa automobilistica del magnate nel mondo della valuta virtuale abbia fatto schizzare il valore di quest’ultima ancora più in alto di quanto già non fosse arrivata recentemente.