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WhatsApp, nuova privacy: chi non potrà più usare l'app

Il gruppo Facebook svela le carte: non si potrà più usare WhatsApp senza accettare che i propri dati viaggino senza barriere.

whatsapp Fonte foto: Jirapong Manustrong / Shutterstock.com

Il 4 gennaio Facebook ha modificato la privacy policy della sua app di messaggistica WhatsApp e anche gli utenti italiani adesso iniziano a vedere, appena aprono l’app, il messaggio che li avverte dell’arrivo dei nuovi termini e della nuova informativa sulla privacy. A partire dall’8 febbraio 2021 chi non accetterà i nuovi termini non potrà più usare l’app.

I principali aggiornamenti riguardano il modo in cui WhatsApp tratta i dati personali e il modo in cui le aziende terze possono utilizzare i servizi disponibili su Facebook per conservare e gestire le proprie chat di WhatsApp. Il messaggio è chiaro e univoco: “Toccando ACCETTO, accetti i nuovi termini in vigore dall’8 febbraio 2021. Dopo tale data dovrai accettare i nuovi termini per continuare a usare WhatsApp. Se preferisci eliminare il tuo account e vuoi ricevere maggiori informazioni, puoi visitare il Centro assistenza“. Non si tratta affatto di una bufala, quindi, né di una notizia sensazionalistica: WhatsApp ha cambiato privacy e se non l’accettiamo a partire dal mese prossimo possiamo dire addio all’app di messaggistica più famosa al mondo.

Nuova privacy WhatsApp: cosa cambia per l’utente

Le novità nella privacy policy di WhatsApp sono più formali e giuridiche che tecniche e sostanziali. In pratica ora Facebook è molto più esplicita nel dichiarare cosa può fare con i nostri dati raccolti mentre usiamo WhatsApp.

Questo è dovuto ad una sempre maggiore integrazione tra Facebook e WhatsApp. Ad esempio, da qualche mese, è possibile creare una Stanza di Facebook Messenger direttamente da WhatsApp per avviare una videochiamata tra più di 8 utenti.

Poiché Messenger raccoglie molti più dati di WhatsApp, ora Facebook ci dice che se usiamo “servizi di terze parti o altri prodotti della società Facebook che sono integrati con i nostri servizi, tali servizi di terze parti possono ricevere informazioni su ciò che tu o altri condividete con loro“.

Già oggi, se usiamo servizi non Facebook per il backup delle chat come Google Drive o Apple iCloud, tali servizi ottengono l’accesso alle nostre chat, seppur criptate. Tecnicamente non cambia molto rispetto al passato, solo che ora WhatsApp ci dice come stanno le cose: quando usiamo “servizi di terze parti o altri prodotti di Facebook, i loro termini e le politiche sulla privacy regoleranno l’utilizzo di tali servizi e prodotti“.

Nuova privacy WhatsApp: cosa cambia per le aziende

Altro tema scottante quando si parla di privacy: le inserzioni pubblicitarie. Nella nuova privacy policy di WhatsApp viene specificato che lo scambio di informazioni migliorerà “offerte e annunci pertinenti nei prodotti di Facebook“.

Non è un caso che adesso WhatsApp specifichi questi particolari, perché l’app di messaggistica istantanea a breve diventerà il centro nevralgico delle comunicazioni tra le aziende presenti su Facebook e i clienti finali.

In alcuni Paesi, come gli Stati Uniti e l’India, WhatsApp sta già sperimentando i pagamenti interni all’app (il famoso WhatsApp Pay), che comportano uno scambio di informazioni sensibili degli utenti per finalizzare il pagamento.

Il gruppo Facebook sta puntando moltissimo su WhatsApp Business, dando la possibilità ai commercianti di essere contattati dai clienti direttamente via WhatsApp, di rispondere mostrando schede prodotto prese dal catalogo, di finalizzare l’acquisto senza mai uscire da WhatsApp.

Per fare tutto questo è necessario che l’utente accetti che i suoi dati viaggino senza barriere tra tutte le proprietà del gruppo Facebook e che siano, almeno in parte, condivisi con chi fa business su uno qualunque dei servizi del gruppo.