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Wi-Fi, rivoluzione in vista: più velocità e portata maggiorata

Il Wi-Fi dovrebbe abbracciare nuove tecnologie che lo renderanno più veloce e performante. Ecco cosa cambierà nei prossimi mesi

wi fi Fonte foto: Shutterstock

Dopo mesi di indecisioni, dubbi e lobbying ai massimi livelli, gli Stati Uniti aprono al Wi-Fi 6: ieri il Congresso ha approvato la legge che assegna a questo standard di rete wireless numerose frequenze nella banda dei 6 GHz. Si tratta della più grande aggiunta di frequenze per il Wi-Fi dal 1989, “La più monumentale decisione nella storia del Wi-Fi“, secondo Kevin Robinson, marketing leader della Wi-Fi Alliance.

Tecnologicamente il Wi-Fi 6, cioè lo standard 802.11ax, è pronto già dall’anno scorso ma fino ad oggi era rimasto solo sulla carta perché nessuno può usare delle frequenze radio senza l’ok dello Stato. Questo ok è arrivato ieri, almeno negli Stati Uniti e questo apre le porte, molto probabilmente, ad un’apertura simile anche in Europa. Nel frattempo, già a fine 2020, possiamo aspettarci l’arrivo dei primi router e dispositivi compatibili con lo standard 802.11ax, che commercialmente prenderà il nome di Wi-Fi 6e. Per numerosi motivi tecnici le trasmissioni Wi-Fi a 6 GHz porteranno grandi vantaggi per gli utenti.

Wi-Fi: 2,4 GHz, 5 GHz e 6 GHz

Il Wi-Fi attuale può sfruttare lo spettro di frequenze di 2,4 GHz e 5 GHz. Le prime hanno una portata molto ampia, ma un transfer rate relativamente basso. Le seconde trasmettono molti più dati contemporaneamente, ma a una distanza minore. Entrambe soffrono dello stesso grave problema: il sovraffollamento. L’apertura dei 6 GHz al Wi-Fi 802.11ax è una rivoluzione non tanto per la velocità di picco, che è simile a quella del Wi-Fi a 5 GHz in standard 802.11ac (cioè circa 9,6 Gbps teorici e 1-2 Gbps reali), quanto per la disponibilità di nuovi canali Wi-Fi sui quali far transitare i dati. Gran parte dei problemi odierni delle reti Wi-Fi, infatti, derivano dal fatto che decine e decine di dispositivi comunicano tutti sulle stesse frequenze in spazi ridotti. Questo causa ovvie interferenze, che causano altrettante ovvie perdite di prestazioni e di portata. Con il Wi-Fi 6e negli Stati Uniti saranno disponibili 14 nuovi canali a 80 MHz e 7 a 160 MHz, che si aggiungeranno a quelli già esistenti.

Wi-Fi 6e: quando in Europa?

Non è ancora chiaro quando l’Unione Europea e i singoli Stati membri permetteranno di usare le frequenze da 6 GHz per il Wi-Fi 6e, ma è praticamente certo che ne stanno discutendo in modo abbastanza approfondito. A inizio 2020, infatti, il Director of Product Marketing & Government Affairs di Broadcom Chris Szymanski ha rilasciato un’intervista a Wi-Fi Now nella quale ha affermato che l’Europa rilascerà almeno 500 MHz dello spettro dei 6 GHz per il Wi-Fi. Ciò vuol dire che il Wi-Fi 6e arriverà anche nel vecchio continente, ma con meno nuovi canali rispetto agli Stati Uniti.

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