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SICUREZZA INFORMATICA

Wikileaks, la Cia utilizza gli smart tv per spiare le persone

Wikileaks ha diffuso 8761 documenti sull’attività di spionaggio della CIA: sotto attacco iPhone, smartphone Android e gli smart tv

Wikileaks, la Cia utilizza gli smart tv per spiare le persone Fonte foto: Shutterstock

Che gli oggetti Internet of Things fossero pochi sicuri era cosa nota, ma ora la notizia viene confermata anche da Wikileaks, l’organizzazione internazionale salita all’onore delle cronache per aver rivelato negli anni passati informazioni riservate sui piani di spionaggio degli Stati Uniti.

L’organizzazione ha rilasciato 8761 file che documentano in modo dettagliato l’attività di spionaggio della CIA, l’organizzazione di intelligence statunitense. Come si evidenzia dai file messi a disposizione da Wikileaks, la CIA avrebbe messo sotto controllo gli smartphone, i tablet e i televisori smart delle persone sospettate di terrorismo, ma non solo, utilizzando delle falle nella sicurezza dei dispositivi e manomettendoli con dei malware sviluppati direttamente dal proprio centro di ricerca informatica. Wikileaks ha affermato che gli 8761 documenti sono solamente la punta dell’iceberg e l’azione della CIA sarebbe a più ampio respiro.

Gli oggetti Internet of Things sotto attacco

Wikileaks è riuscita a entrare in possesso dei dati a seguito di una fuga che ha visto l’intero database di malware, virus e trojan della CIA passare tra le mani di uomini del governo statunitense e di hacker internazionali. Grazie a una fonte che ha voluto diffondere i dati per far aprire un dibattito internazionale sul ruolo che le cyber-armi potranno avere nei prossimi anni. Spesso non ci si rende conto che i malware potranno essere utilizzati come “armi di distruzione di massa”. Grazie ai documenti rlasciati dall’organizzazione internazionale si può affermare che i dispositivi connessi alla Rete, al momento, ancora non sono sicuri. Anzi, possono essere hackerati con grande facilità. La CIA nei propri piani di spionaggio ha preso di mira gli smart tv di un’importante azienda e le ha hackerate con un malware che permetteva agli agenti di catturare i discorsi delle persone direttamente tramite i televisori intelligenti. Il programma della CIA per utilizzare gli smart tv prende il nome di Weeping Angel (Angelo Piangente in italiano) ed è stato sviluppato dall’unità Embedded Development Branch insieme ai servizi segreti inglesi. Il malware creato dalla CIA, però, ha creato diversi problemi all’agenzia statunitense e più volte è stato perfezionato: all’inizio, nonostante il televisore fosse spento, restava acceso un LED blu sul retro del dispositivo, segno che qualcosa non funzionasse nel verso giusto. Dai documenti emerge che la CIA stesse pensando al futuro cercando un modo di registrare le immagini direttamente dai televisori intelligenti. Se ci sia riuscita o meno non è dato sapere.

Premi sull'immagine per scoprire se il vostro televisore vi sta spiandoFonte foto: Shutterstock

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Hacking Team

L’Hacking Team è la società di cybersecurity italiana che qualche anno fa subì un pesante attacco hacker, con i pirati informatici che rilasciarono alcuni documenti nel dark web. Dalle informazioni di Wikileaks emerge che la CIA si interessò al caso e analizzò tutti i dati finiti in Rete per vedere se ci fosse qualcosa di pericoloso.

iPhone e Android

Le smart tv non sono l’unico obiettivo della CIA: l’Agenzia statunitense ha messo sotto controllo anche iPhone e smartphone Android, riuscendo a penetrare anche le difese di applicazioni ultra-sicure come Signal, l’app di messaggistica istantanea utilizzata dallo stesso Snowden. Dai documenti emerge che il programma Angelo Piangente era affiancato da altri progetti finanziati sempre dalla CIA che permettevano di manomettere altri dispositiv. Nowy Owl, Maddening Whispers, Gyrfalcon, Pterodactyl sono alcuni dei nomi dei programmi dell’Agenzia statunitense.

Futuro in pericolo

Wikileaks non ha voluto diffondere altre informazioni che riguardavano direttamente il funzionamento degli strumenti utilizzati dalla CIA: se finissero nelle mani sbagliate potrebbe accadere qualcosa di tragico. Infatti, l’obiettivo principale della fonte che ha fornite i documenti all’organizzazione internazionale è di far nascere un dibattito internazionale che permetta alle nazioni di intraprendere un serio discorso per la protezione degli oggetti connessi alla Rete. Il futuro è dell’Internet of Things, ma è necessario che gli utenti non vivano nel terrore di essere spiati. Julian Assange, fondatore di Wikileaks, mette in guardia da queste armi: “C’è un enorme rischio di proliferazione legato allo sviluppo delle cyber armi. La diffusione incontrollata di questi strumenti, che scaturisce dalla difficoltà di arginarle e contemporaneamente dal loro grande valore di mercato, è paragonabile al commercio internazionale di armamenti”.

Come difendersi dagli attacchi hacker

Cliccando sui link che seguono, invece, potrete scoprire  suggerimenti, alcuni più tecnici altri più alla portata di tutti, riguardanti la sicurezza informatica e scoprire le tipologie di attacchi più comuni: dagli attacchi DDoS al phishing, passando per le botnet.