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L'app per le spie che puoi scaricare sul telefono (ma non usare)

Progettata per essere utilizzata solo dagli addetti ai lavori, l'applicazione permette di condividere foto, immagini e altre informazioni non classificate

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L'app per le spie che puoi scaricare sul telefono (ma non usare) Fonte foto: Shutterstock

Non solo i comuni mortali, da oggi anche gli 007 avranno la loro applicazione per comunicare, condividere video, immagini e altre informazioni non classificate. Si chiama Tearline e permette a tutti di aggiornare i post esistenti e condividere nuove informazioni. Insomma una sorta di Wikipedia dell’intelligence americana.

L’app dedicata alle spie è in realtà disponibile per tutti. Tearline, infatti, è accessibile si via browser web, sia installabile su smartphone Android e iPhone. Il problema è che l’app per le spie può essere utilizzata solo dagli “addetti ai lavori”. Tradotto, solo gli agenti segreti o gli esponenti governativi hanno libero accesso. L’applicazione richiede infatti delle credenziali per essere sfruttata. L’idea, a cui ha partecipato la NGA, la National Geospatial Intelligence Agency, è quella di fornire uno strumento dove gli 007 possano condividere storie e documenti connesse all’attività di intelligence, che pur non essendo classificate, sono comunque di utilità al loro lavoro.

La Wikipedia dell’Intelligence

Allo sviluppo dell’applicazione ha collaborato anche IDEO, un’azienda specializzata in design, che si è occupata dell’interfaccia utente e dell’aspetto estetico di Tearline. Da quanto si intuisce – essendo per pochi eletti non è possibile conoscere con certezza il suo funzionamento – il meccanismo dell’app è simile a quello dei siti wiki. La piattaforma si avvale infatti del contributo di ogni esponente della community di intelligence, che può postare un’informazione e aggiornarla in caso di nuovi sviluppi. Ad esempio, un agente che è in cerca di un’informazione può sfruttare quello è stato inserito in precedenza da altri 007. Nell’app si possono condividere anche dei grafici e fare delle domande. Insomma, cambiano i tempi e mutano i modi di comunicare. Anche per le spie.