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Nuova multa per Vodafone e Wind Tre per Iban discrimination

I due operatori telefonici non permettono agli utenti di usare IBAN di conti correnti esteri, nemmeno se di Paesi membri UE

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operatore telefonico Fonte foto: Shutterstock

Vodafone e WindTre sono state accusate di Iban discrimination. A far scattare la sanzione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM) contro le due aziende di telefonia sarebbe stata proprio la discriminazione nei confronti dei propri clienti che avrebbero voluto effettuare la domiciliazione bancaria delle bollette su conti di istituti bancari con sede all’estero, sebbene nel territorio dell’Unione Europea.

Per questo motivo, il garante ha comminato due sanzioni, un totale di 800.000 euro suddiviso in 300.000 euro per WindTre e 500.000 per Vodafone. Le multe arrivano dopo le indagini dell’AGCOM, datate primavera 2019, che hanno riscontrato per entrambe le aziende la violazione del Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 260/2012 che stabilisce i requisiti tecnici e commerciali per i bonifici e gli addebiti diretti in euro. A distanza di oltre un anno e alla luce del mancato adeguamento alle delibere 27642 per Vodafone e 27643 per WindTre, il garante ha dunque scelto di procedere con la multa nei loro confronti.

Vodafone e Iban discrimination: cosa è successo e perché

Dal bollettino n°38 del 28 settembre di AGCM emerge chiaramente l’accusa mossa a Vodafone, ovvero quella di non aver provveduto “a consentire al consumatore di procedere, in completa autonomia e senza alcuna discriminazione, alla domiciliazione delle proprie utenze di telefonia fissa su IBAN di banche estere dell’Unione Europea mediante l’inserimento di tale IBAN all’interno di una stringa dedicata, così come possibile per i consumatori titolari di un IBAN italiano”.

Dall’altra parte, Vodafone ha sottolineato come ciò non sia altro che una “difformità meramente tecnica”, visto che la domiciliazione su IBAN nazionale è completamente automatizzata mentre quella su IBAN UE richiederebbe l’intermediazione di un operatore, con una differenza di tempi di attivazione pari a circa 6-7 minuti. Inoltre si tratterebbe solo di una “soluzione transitoria”, con un adeguamento del sistema che consentirebbe l’attivazione delle offerte Vodafone con IBAN di qualsiasi paese dell’area SEPA previsto entro novembre 2020.

WindTre e Iban discrimination: cosa è successo e perché

Anche WindTre, come si apprende dallo stesso bollettino, ha subito la stessa sorte. Si legge: “rispetto alla procedura online, Wind Tre non ha provveduto a consentire al consumatore di procedere in completa autonomia alla domiciliazione delle proprie utenze su IBAN di banche estere dell’Unione Europea mediante l’inserimento dell’IBAN estero all’interno di una stringa dedicata. Come evidenziato dalla stessa Wind Tre, infatti, la stringa presente sul sito internet nella pagina dedicata alla scelta dello strumento di pagamento poteva essere utilizzata, almeno sino al 27 luglio 2020, solo dai consumatori titolari di un IBAN italiano”.

Indicandolo come “mero errore materiale”, la società ha scelto in via transitoria di inserire un numero telefonico gratuito per effettuare l’operazione non consentita tramite sito web, aggiungendo anche la possibilità di essere ricontattati da un operatore. Per il Garante, però, tale opzione non è sembrata sufficiente, poiché non in grado di garantire al consumatore di procedere in autonomia, ed ha provveduto a procedere al sanzionamento da perfezionare entro 30 giorni.