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SCIENZA

Dopo la morte al cervello succede qualcosa che "non ha senso": la scoperta

Lo studio delle esperienze di premorte ci avvicina a trovare la risposta a ciò che accade nel cervello quando un uomo smette di vivere: ecco che cos'hanno scoperto.

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Cosa succede nel cervello quando si muore? La questione è da sempre dibattuta, e il labile confine tra la vita e la morte continua ad essere indagato non più solamente in ambito spirituale, ma anche in quello medico. Una nuova ricerca, che analizza decine di esperienze premorte, suggerisce la presenza di qualcosa di davvero bizzarro, che sembra non avere senso. Scopriamo che cosa hanno scoperto gli scienziati.

L’indagine sul cervello al momento della morte

Decine di persone strappate alla morte sono tornate indietro raccontando di lunghi tunnel con una misteriosa luce in fondo, di persone care in attesa del loro arrivo o di entità benigne che li stavano chiamando. Le esperienze di premorte sono da secoli uno degli enigmi più affascinanti che coinvolgono l’uomo, perché sondano quello che è il confine appena oltre la vita, sul quale non abbiamo alcuna altra conoscenza. Con l’avanzare della medicina e degli strumenti a disposizione dei dottori, sono sempre più le persone che riescono a sopravvivere ad un arresto cardiaco, il quale provocherebbe inevitabilmente una carenza di ossigeno e quindi la morte cerebrale nel giro di pochi minuti.

Quello che succede negli attimi che seguono il fermarsi del cuore, tuttavia, resta un mistero. Una nuova indagine condotta da Jimo Borjigin, professore di Neurologia presso l’Università del Michigan, cerca di fare il punto della situazione. C’è chi parla di premorte come del momento in cui la coscienza si separa dal corpo fisico, chi invece la vede in maniera meno spirituale e ritiene che le esperienze succitate siano provocate da una tempesta di neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina, che si scatenerebbe nel cervello in carenza di ossigeno.

In ogni caso, è qualcosa che sembra sovrannaturale. “Credo che quello che abbiamo trovato sia solo la punta di un vasto iceberg. Quello che c’è ancora sotto la superficie è un resoconto completo di come avviene effettivamente la morte. Perché lì dentro, nel cervello, sta succedendo qualcosa che non ha senso” – ha affermato il professor Borjigin. Ma che cosa ha scoperto? Tutto ha avuto inizio con i report di un caso clinico che ha lasciato a bocca aperta tutti i medici. Si tratta di qualcosa di davvero sorprendente, che al momento non trova spiegazione.

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La nuova scoperta incredibile

Nel 2014, una giovane donna di 24 anni incinta del suo terzo figlio è stata ricoverata presso l’ospedale dell’Università del Michigan a seguito di un arresto cardiaco. I supporti vitali non sono riusciti a farla risvegliare, lasciandola in un coma profondo. Alla fine, la sua famiglia ha deciso di staccarla dalle macchine e lasciarla andare. È in quel momento che la Paziente Uno, come è stata soprannominata dai medici, si è avvicinata alla morte in un modo piuttosto strano. Nel suo cervello è accaduto qualcosa di totalmente inatteso.

Nei momenti successivi alla sospensione dell’ossigeno, diverse aree cerebrali si sono riattivate improvvisamente, tra cui quelle che gli scienziati considerano coinvolte nella coscienza. I segnali sono rimasti rilevabili per diversi minuti, a fasi alterne, un’attività che sembrava sorprendentemente simile alla vita. Secondo Borjigin, la paziente avrebbe avuto una profonda esperienza di premorte, segnalata dal suo cervello in modo così intenso. Tuttavia, non essendosi mai più risvegliata, la giovane donna non potrà mai dare risposta al suo enigma.

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