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Truffe online, l’ultimo allarme lo lancia la Polizia Postale

Sul proprio account Facebook la Polizia lancia l’allarme: un nuovo attacco phishing ha preso di mira Poste Italiane e cerca di rubare i dati degli utenti

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Truffe online, l’ultimo allarme lo lancia la Polizia Postale Fonte foto: Shutterstock

Gli hacker sono sempre al lavoro e cercano sempre nuovi modi per entrare nei computer e negli account degli utenti. Il modo più semplice è sicuramente architettare una truffa, spingendo la persona a cliccare su un link o a fornire i dati d’accesso dei propri account. Sono i famosi attacchi phishing che negli ultimi mesi stanno colpendo sempre più persone.

L’ultimo allarme arriva direttamente dall’account Facebook della Polizia di Stato che denuncia un tentativo di phishing che ha avuto abbastanza successo negli ultimi giorni. I pirati informatici inviano una e-mail in cui avvertono la povera vittima che il suo conto corrente postale è stato bloccato a causa di un tentativo di accesso da un dispositivo non riconosciuto. Per ripristinare l’accesso al conto corrente online delle Poste Italiane, invitano l’utente a cliccare su un link e a fornire i propri dati personali e quelli di accesso al servizio finanziario. Purtroppo si viene spediti su un sito che sembra quello delle Poste italiane, ma in realtà è stato creato a regola d’arte dai pirati informatici.

Come funziona l’attacco phishing delle Poste Italiane

Dopo aver ottenuto i nostri dati personali, gli hacker potranno accedere al conto corrente e utilizzare i nostri soldi per fare acquisti o per trasferire il denaro su un loro conto irrintracciabile. Il trucco che utilizzano è sempre lo stesso: creare una e-mail con l’interfaccia grafica identica a quella delle Poste, in modo che l’utente creda veramente al messaggio.

Come difendersi

La prima cosa fare per difendersi da questo tipo di messaggio è cancellarlo immediatamente. Infatti, nessuna banca contatterà un proprio cliente tramite posta elettronica per comunicargli che il proprio conto corrente è stato bloccato. Inoltre, quando non ci fidiamo di un link, è meglio non cliccare e andare alla ricerca di qualche informazione aggiuntiva.