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Fitness tracker, il conteggio delle calorie bruciate è sbagliato

Una ricerca della Stanford University ha mostrato come i tracker siano affidabili nel calcolo della frequenza cardiaca ma inattendibili sulle calorie bruciate

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Fitness tracker, il conteggio delle calorie bruciate è sbagliato Fonte foto: Shutterstock

I fitness tracker sono stati spesso accusati per la loro scarsa affidabilità nei risultati mostrati. Una nuova ricerca ha dimostrato che la maggior parte di questi dispositivi permette di controllare in maniera abbastanza precisa la frequenza cardiaca ma il conteggio delle calorie bruciate è errato.

I ricercatori hanno paragonato i risultati di sette diversi wearable applicati a più di 50 sportivi diversi. Durante e dopo le attività fisiche hanno confrontato i dati ottenuti con i fitness tracker e quelli emersi da approfondite analisi con strumenti da laboratorio. “Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla precisione che la maggior parte dei tracker ha mostrato nel calcolo della frequenza cardiaca” ha dichiarato Euan Ashley, professore di medicina cardiovascolare presso la Stanford University e co-autore della ricerca. “Allo stesso tempo però, – continua il professore – il calcolo delle calorie bruciate è stato un disastro”.

La ricerca

I dispositivi testati sono stati nell’ordine: Apple Watch, Basis Peak, Fitbit Surge, Microsoft Band, Mio Alpha 2, PulseOn e Samsung Gear S2. Lo studio ha coinvolto 31 donne e 29 uomini e ha riguardato in maniera particolare gli esercizi legati alla corsa e alla cyclette. “A prima vista pare che i vari dispositivi nel conteggio delle calorie non prendano in considerazione l’età, il peso e il sesso delle persone, – ha detto Ashley – e per questo motivo i dati forniti dal tracker sono del tutto inattendibili”. Per quanto riguarda la precisione sulla frequenza cardiaca invece il più preciso è Apple Watch con solo il 2% di margine d’errore. Mentre il peggiore è risultato Samsung Gear S2 con un margine d’errore del 6,2%. Nel calcolo delle calorie il peggiore, con il 96% di probabilità d’errore, è stato PulseOn. Questa scoperta mette in crisi i produttori e preoccupa soprattutto gli utenti che fino ad ora hanno incentrato i loro esercizi e la loro dieta sulle informazioni fornite da questi particolari dispositivi elettronici.

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