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SICUREZZA INFORMATICA

WhatsApp: come funziona la bufala del terremoto in marocco

Una nuova catena di Sant'Antonio crea allarme tra gli utenti: ci sarebbero delle foto in gradi di hackerare il telefono in 10 secondi

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WhatsApp è ormai il mezzo di comunicazione interpersonale più usato al mondo, con due miliardi di utenti attivi al giorno, che inviano non meno di 7 miliardi di messaggi vocali e un numero di messaggi testuali persino difficile da conteggiare. Tra questi messaggi, ovviamente, ci sono anche bufale e catene di Sant’Antonio di ogni tipo.

Alcune pericolose, altre no come quella della fantomatica “Seismic Waves CARD” che sta girando da alcuni giorni, a seguito del drammatico terremoto in Marocco che ha fatto migliaia di vittime.

La bufala della Seismic Waves CARD

A diffondere le prime informazioni sulla catena di Sant’Antonio della Seismic Waves CARD è stato il sito italiano Bufale.net, che riporta anche il testo che in molti, in questi giorni, abbiamo effettivamente ricevuto:

Caricheranno alcune foto del terremoto in Marocco su WhatsApp. Il file si chiama Seismic Waves CARD, non apritelo e non vederlo, vi hackererà il telefono in 10 secondi e non potrà essere fermato in alcun modo. Condividi le informazioni con la tua famiglia e i tuoi amici. NON APRIRLO. Lo hanno detto anche in televisione

Secondo questo messaggio, quindi, starebbero girando delle foto del terremoto marocchino compresse all’interno di un file, che sarebbe talmente pericoloso da riuscire ad hackerare un telefono in 10 secondi.

Nessun accenno al fatto che il telefono sia Android o iPhone, né al tipo di file che starebbe girando, né al modo in cui tale file dovrebbe riuscire a far tanto danno su un telefono.

C’è, però, l’invito a condividere a più non posso il messaggio con parenti e amici perché “lo hanno detto anche in televisione“.

E’ tutto falso, ma nessun rischio

Come avrà già intuito chi ha un minimo di dimestichezza con il tema della sicurezza informatica, la catena di Sant’Antonio della Seismic Waves CARD è una bufala bella e buona che non ha un minimo di fondamento.

Non esiste nessun file con quel nome né, di conseguenza, alcun rischio per nessuno. Inoltre il messaggio non contiene alcun link al suo interno, di solito presente nelle catene di Sant’Antonio realmente pericolose.

Ma, in ogni caso, hackerare un telefono moderno non è così semplice come viene raccontato e, di sicuro, non lo può fare un file in 10 secondi.

A dirla tutta di questo fantomatico file (che nessuno ha mai visto) non ne hanno nemmeno parlato in televisione, quindi è perfettamente inutile condividere tale messaggio con i propri contatti.

Resta l’amarezza per l’ennesima immane tragedia che viene strumentalizzata e ridicolizzata da catene di questo tipo, ma almeno possiamo affermare con certezza che si tratta di una bufala che, come altre in passato (e come altre ancora che, purtroppo, arriveranno in futuro) almeno non comporta alcun pericolo per nessuno.