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WhatsApp down, Codacons chiede rimborso per gli utenti

Il Codacons scende in campo e chiede a WhatsApp di risarcire gli utenti penalizzati dal momentaneo blackout che ha colpito l'applicazione il 3 maggio

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WhatsApp down, Codacons chiede rimborso per gli utenti Fonte foto: GongTo / Shutterstock.com

Mentre la Juventus vinceva l’andata della semifinale di Champions League contro il Monaco, tutto il Mondo era in preda alla disperazione a causa di “WhatsApp down. Per alcune ore (dalla 22:30 del 3 maggio, fino alle prime luci dell’alba del 4 maggio) l’applicazione di messaggistica istantanea non ha funzionato, facendo nascere sui social l’hashtag #WhatsAppDown.

Solamente la mattina successiva è stato spiegato il malfunzionamento: WhatsApp era andata down per colpa di un black-out dei server che ospitano i messaggi, le chiamate, le videochiamate e le foto che gli utenti inviano ogni giorno sulla piattaforma. Il problema occorso a WhatsApp ha messo in crisi milioni di utenti che utilizzano ogni giorno l’applicazione e anche molti italiani, nonostante l’ora tarda. Per difendere gli utenti che hanno dovuto subire il malfunzionamento dell’app il Codacons, l’associazione a tutela dei consumatori, è sceso in campo chiedendo a WhatsApp di rimborsare tutti i “clienti” per il disservizio offerto.

Il Codacons va all’attacco

Sebbene possa sembrare una boutade, la notizia è vera e trova conferma nel comunicato stampa che il Codacons ha pubblicato sul proprio sito il 4 maggio. “Si tratta di un disservizio che ha creato enormi disagi agli utenti. A dimostrarlo sono le tante proteste sorte sul web da parte di cittadini rimasti per ore isolati su WhatsApp. Ad aggravare la situazione, oltre al blackout, la totale assenza di informazioni rese dall’azienda ai propri clienti attraverso i social network, che ha alimentato confusione e incertezza”. A parlare è direttamente Carlo Rienzi, presidente del Codacons, convinto che il disservizio abbia causato enormi problemi agli italiani e che WhatsApp debba risarcire gli utenti. In realtà WhatsApp non è un servizio a pagamento e quindi gli utenti non pagano nessun abbonamento mensile per utilizzarlo: se capita, come è successo il 3 maggio, che l’applicazione vada down, non è obbligata a risarcire alcunché. È molto probabile che la denuncia portata avanti dal Codacons finisca nel dimenticatoio e che non venga presa in considerazione dallo staff di WhatsApp.