SCIENZA

L'eruzione di Tonga non è stata forte abbastanza da raffreddare l'atmosfera

Alcune eruzioni molto potenti influiscono a breve termine sul clima della Terra: l'atmosfera però non si è raffreddata con l'eruzione del vulcano Tonga

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Sono passati solo due mesi, ma nel frattempo sono successe così tante cose che ci sembra siano passati due anni: solo oggi si sono conclusi alcuni degli studi sull’eruzione del vulcano Hunga Tonga, vicino all’isola Hunga Tonga Hunga Ha’apai nell’omonimo arcipelago del Pacifico.

E uno di questi studi conclude che no, l’eruzione non ha raffreddato l’atmosfera e la Terra.

Lo studio degli scienziati

È stato un evento catastrofico, con conseguenze spaventose e una potenza 1200 volte superiore a quella della bomba atomica sganciata su Hiroshima nel 1945. Per giorni ha isolato l’arcipelago di Tonga, ha creato tsunami spaventosi, ha ucciso alcune persone e danneggiato un intero ecosistema.

Eppure, nonostante abbia sparato nuvole di cenere fino a 40 chilometri di altezza nell’atmosfera, non avrà un impatto sul clima della Terra – non lo raffredderà, insomma.

Questo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Advances in Atmospheric Sciences,  conferma le stime fatte in precedenza: l’effetto di raffreddamento di Hunga Tonga potrebbe far variare la temperatura di soli 0,004 gradi Celsius nell’emisfero nord e 0,01 gradi Celsius nell’emisfero sud, che è ancora meno di alcune delle stime precedenti.

Le eruzioni raffreddano la Terra

Le eruzioni vulcaniche più potenti e spaventose, come quella del 15 gennaio, a volte possono causare un raffreddamento a breve termine del pianeta.

La portata di questo raffreddamento dipende da quanta di anidride solforosa viene generata dall’esplosione. Funziona così: un vulcano che scoppia spara in aria anidride solforosa, che nell’atmosfera della Terra crea delle particelle di aerosol. Queste ultime deviano la luce solare e diminuiscono così la quantità di calore che recepiamo. Negli anni, i ricercatori hanno studiato questo fenomeno, e sanno quali eruzioni sono state più violente da questo punto di vista: quella del 1991 del Monte Pinatubo, nelle Filippine, ha raffreddato la Terra per due anni, abbassando le temperature di circa 0,6 gradi.

Ma l’eruzione di Hunga Tonga ha prodotto decisamente meno anidride solforosa rispetto al Monte Pinatubo: circa 50 volte in meno.

Mettendo insieme la distribuzione degli aerosol vulcanici nell’atmosfera e la della posizione del vulcano che erutta, i ricercatori hanno fatto una scoperta interessante: “le emissioni delle eruzioni vulcaniche che avvengono nell’emisfero meridionale circolano in gran parte solo nello stesso emisfero e al massimo ai tropici, ma l’impatto sull’emisfero settentrionale è minimo”, ha spiegato Tianjun Zhou, ricercatore dell’Istituto di fisica dell’atmosfera dell’Accademia cinese delle scienze. “Questo a sua volta porta a un raffreddamento globale più debole rispetto a quello che potrebbe avvenire dopo l’eruzione di un vulcano che si trova nell’emisfero settentrionale o ai tropici”.

Ma si tratta di una valutazione provvisoria basata su un modello matematico, e su dati storici frammentati, che tengono conto di poche eruzioni di queste dimensioni nell’emisfero meridionale. Per creare questo modello, i ricercatori hanno tracciato 70 eruzioni vulcaniche avvenute nel corso dell’ultimo millennio e la variazione della temperatura dell’atmosfera nei 365 giorni successivi all’eruzione. Per confermare questa analisi – come è necessario fare ogni volta che si usa il metodo scientifico –  hanno paragonato i dati a quelli di altre sei eruzioni tropicali studiate e approfondite (come quella del Monte Pinatubo nel 1991): e hanno confermato che in questi sei casi, il modello era applicabile.

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