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L'AI ha imparato a decifrare il pensiero umano, che succede adesso?

Centaur è il nuovo modello basato sull’intelligenza artificiale in grado di decifrare i meccanismi del pensiero umano, il comportamento e i processi decisionali

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Fonte: Alexander Supertramp/Shutterstock

C’è una grande novità nel campo dell’intelligenza artificiale che promette di rivoluzionare per sempre l’intero settore. A presentare questa innovazione, i ricercatori dell’Helmholtz Munich che hanno sviluppato un modello AI denominato Centaur, che sarebbe in grado di decifrare i complessi meccanismi del pensiero umano.

Dai primi test, il modello sta dimostrando una straordinaria abilità nel simulare il comportamento umano, replicando fedelmente il processo decisionale in una vasta gamma di scenari, sia quelli familiari che quelli completamente inediti.

Come funziona Centaur e cosa può fare

La caratteristica principale di questo modello AI sta nel suo meticoloso processo di addestramento, basato su un vastissimo e dettagliato archivio di dati, battezzato Psych-101. Questo dataset non è una semplice aggregazione di informazioni, ma una collezione scientificamente strutturata contenente oltre dieci milioni di decisioni individuali, raccolte da più di 6o mila persone che hanno partecipato a 160 diversi esperimenti psicologici.

Gli esperimenti in questione hanno riguarda una gamma variegata di comportamenti, che vanno dall’assunzione di rischi fino all’apprendimento basato sulla ricompensa, passando anche per il ragionamento morale complesso. In pratica, i ricercatori sono stati capaci di distillare decenni di studi psicologici, trasformando i loro risultati in un formato che un modello linguistico avanzato può non solo comprendere ma anche assimilare e da cui può apprendere profondamente.

A differenza dei modelli precedenti, Centaur si distingue per la sua capacità di apprendere strategie decisionali comuni e di generalizzarle a contesti nuovi e sconosciuti. La sua destrezza non si limita alla semplice previsione della scelta finale, ma comprende anche una stima dei tempi di reazione, offrendo così una prospettiva più dinamica sul processo decisionale.

Come può essere utilizzata questa tecnologia

Le implicazioni dell’arrivo di una tecnologia del genere sono immense e si estendono ben oltre i confini della psicologia teorica. In ambito clinico, ad esempio, Centaur potrebbe affiancare i ricercatori simulando i processi decisionali di persone con disturbi mentali in modo da portare a una comprensione più approfondita e mirata di queste condizioni, aprendo nuove vie per interventi terapeutici.

Visto il risultato del test il gruppo di ricerca ha già in programma di espandere ulteriormente il dataset, includendo dati demografici e caratteristiche psicologiche individuali, in modo da rendere le simulazioni ancora più precise e personalizzate.

Non bisogna dimenticare, però, che uno strumento del genere comporta molte responsabilità, soprattutto per quel che riguarda un utilizzo etico e trasparente di questi strumenti, anche scegliendo modelli open source ed eseguiti on-device, per avere il massimo controllo sui dati e sulla loro applicazione.

Centaru, insomma, rappresenta un passo cruciale nella ricerca e si pone l’obiettivo di “esplorare il cervello umano” e scoprire in che modo opera e come agisce nella costruzione del pensiero e dei processi decisionali.

 

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