L'AI cinese si evolve e Baidu sfida apertamente Google e OpenAI
Baidu punta tutto sull’intelligenza artificiale e la celebre azienda cinese sfida i colossi globali dell’AI con l’implementazione di nuove opzioni per la ricerca

Baidu, il principale motore di ricerca in Cina, ha annunciato l’arrivo di tante funzioni basate sull’intelligenza artificiale. Una mossa strategica che mira a consolidare la posizione del colosso cinese nel settore dell’AI, rappresentando anche una sfida nei confronti della concorrenza, come ChatGPT e DeepSeek, ad esempio.
Cambiano i motori di ricerca e Baidu si adatta
Il settore dei motori di ricerca sta vivendo un periodo di profondi cambiamenti in tutto il mondo, con gli utenti che stanno abbandonando le tradizionali query di ricerca a favore di interazioni più complesse e conversazionali offerte, appunto, dall’AI generativa.
In Cina, l’emergere di realtà come DeepSeek ha dato una scossa a tutto il panorama, spingendo sempre più aziende ad investire nello sviluppo di propri tool AI proprio per “smorzare” questa pressione competitiva. Tra questo, c’è ovviamente, Baidu, che per intercettare le nuove abitudini delle persone ha implementato modifiche sostanziali al suo motore di ricerca, rendendolo più intuitivo, potente e in linea con le capacità dei moderni chatbot.
La prima novità riguarda l’estensione delle query con gli utenti che ora possono inserire più di mille caratteri nella casella di ricerca. Questa maggiore libertà permette di formulare domande complesse e contestualizzate.
Altro aggiornamento sono le interazioni colloquiali, con le domande che possono essere poste in un modo più diretto e, appunto colloquiale, per rendere l’esperienza di ricerca più fluida e user-friendly.
Interessante anche la ricerca multimodale con Baidu che introduce la possibilità di porre domande non solo tramite comando vocale, ma anche attraverso con immagini e altri tipi di file.
Ma la vera particolarità dell’aggiornamento è l’integrazione diretta delle funzionalità di Ernie Bot, il chatbot ufficiale che permette di generare foto, testi e video direttamente all’interno del motore di ricerca che, come evidente, sta diventando una vera e propria piattaforma per i contenuti generati dall’AI.
Anche in Cina inizia l’era dei motori di risposta
La mossa di Baidu non è un caso isolato e in tutto il mondo molte grandi aziende, inclusa Google, stanno potenziando i propri servizi con l’AI, proprio per sottolineare come la rapidissima evoluzione di questa tecnologia sta esercitando una fortissima pressione su tutto il settore tech.
In Cina, però, le cose sono diverse e Baidu è stata tra le prime aziende a investire pesantemente nell’intelligenza artificiale, lanciando i primi strumenti in stile ChatGPT (Ernie Bot, appunto), già nel 2023. In due anni le cose sono cambiate enormemente e il panorama AI è diventato estremamente competitivo, con aziende come DeepSeek che in pochissimi mesi sono diventati devi veri e propri colossi affiancando (e in certi casi scavalcando) realtà ben più solide come Alibaba.
In un contesto così vivace, dunque, la strategia di Baidu assume un duplice significato e rappresenta sia una mossa difensiva che offensiva, nel tentativo di non cedere il passo nella corsa all’AI e, anzi, confermarsi come uno degli attori più importanti e innovativi del settore.