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Google porta Condividi nelle vicinanze su Windows

Disponibile su Windows la prima Beta di Condividi nelle vicinanze (Nearby Share), per semplificare lo scambio di file tra computer Windows e device Android

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condividi nelle vicinanze nearby share Fonte foto: sdx15 / Shutterstock

Google ha lanciato ufficialmente la prima beta dell’applicazione Condividi nelle vicinanze (Nearby Share) per Windows. La funzione permetterà agli utenti di trasferire facilmente i propri file dai device Android ai PC desktop e laptop con il sistema operativo di Microsoft, senza collegare fisicamente i due device e mantenendoli entro una distanza massima di 5 metri. Al momento possono accedere all’app tutti i possessori di un computer con installato Windows 10 a 64 bit o le successive release, mentre non è ancora disponibile per i dispositivi con processore ARM, che dovranno attendere ancora prima di sperimentare la nuova caratteristica.

Come funziona Condividi nelle vicinanze

La prima volta che Google ha annunciato l’arrivo di questa funzionalità è stato durante il CES 2022, parlando di un sistema innovativo per trasferire file tra Android e Windows in maniera semplice e intuitiva, un po’ come accade con AirDrop di Apple tra iPhone e Mac.

La differenza sostanziale con la soluzione proposta dalla concorrenza è che questa nuova caratteristica è pensata specificatamente per far interagire tra loro due sistemi operativi differenti, Android e Windows, appunto.

Nonostante questo, però, Condividi nelle vicinanze ha un funzionamento estremamente simile a quello già visto su Mac e semplifica le interazioni tra smartphone e PC compatibili, velocizzando il trasferimento di foto, video, documenti, audio, cartelle e qualsiasi altra tipologia di file.

Gli utenti avranno a disposizione molte opzioni per gestire la privacy, che consentiranno loro di scegliere le modalità di connessione dei device e chi potrà rilevare i dispositivi nelle vicinanze.

Tra le scelte più interessanti quelle che permettono la condivisione solo con i device tra i contatti o solo con quelli di proprietà, bloccando di fatto la visualizzazione del proprio smartphone o PC a tutti coloro che non fanno parte di queste due cerchie.

A prescindere dal tipo di impostazione che l’utente sceglierà, occorre ricordare che qualsiasi trasferimento è crittografato con protocolli end-to-end che impediscono la lettura del contenuto dei file anche in caso il trasferimento venga intercettato con un attacco di tipo “man in the middle“.

Come provare Condividi nelle vicinanze

Per provare la Beta di Condividi nelle vicinanze bisogna scaricare il programma dall’apposita pagina di download e procedere con l’installazione.

Dopo aver effettuato l’accesso con le proprie credenziali di Google occorre impostare le preferenze sulla visibilità e selezionare le modalità di trasferimento dei file. Fatto questo si può iniziare la condivisione da e verso il proprio smartphone. Il tutto avverrà ovviamente in modalità wireless, per cui ci sarà bisogno di mantenere il Bluetooth acceso su entrambi i dispositivi.

Per quanto riguarda Android, oltre alla connettività senza fili, bisognerà tenere attivi anche i servizi relativi alla geolocalizzazione e quelli di Nearby Share, già disponibile dalla versione 6 del sistema operativo di Google fino alle ultime release. Sono inclusi nella categoria dei dispositivi compatibili anche i Chromebook e i tablet Android.