SCIENZA

È probabile che il vulcano sul monte Spurr in Alaska erutti presto, come si sta preparando le gente?

Il monte Spurr è uno stratovulcano in Alaska. I dati riportano come possa eruttare da un momento all'altro: tre gli scenari possibili e il primo, il peggiore, è il più probabile

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Il Monte Spurr è uno stratovulcano presente nell’arco delle Aleutine, in Alaska. Ormai da mesi sta mostrando dei chiari segnali di attività sismica crescente, che suggeriscono la possibilità di un’eruzione imminente.

In merito si è espresso l’Alaska Volcano Observatory (AVO), che ha rilevato un significativo aumento delle emissioni di gas vulcanici. Ciò insieme con una sismicità elevata, come detto. Si indica poi l’intrusione di nuovo magma sotto il vulcano.

Le ultime reazioni

Il vulcano Spurr vanta un’altezza di 3.374 metri ed è noto per svariate eruzioni. In particolare il riferimento va a quelle del 1953 e 1992, entrambe originate dal Crater Peak. Negli anni ’90 si produsse una colonna di cenere che ha superato i 20 km d’altezza, con pioggia di cenere su Anchorage e traffico aereo interrotto.

Recenti allerte

È dalla primavera del 2024 che l’AVO sta osservando un aumento dell’attività sismica. Qualcosa di graduale al di sotto del Monte Spurr. Nello specifico, da aprile 2024 a marzo 2025 sono stati rilevati più di 3.400 terremoti.

Le ultime misurazioni hanno evidenziato poi un incremento significativo delle emissioni di gas vulcanici, come detto. Si parla di circa 450 tonnellate metriche al giorno di anidride solforosa. Una differenza sostanziale, a dir poco, rispetto alle 50 tonnellate metriche al giorno misurate a dicembre 2024. Sono state inoltre osservate delle fumarole riattivate nel Crater Peak (bocca eruttiva a circa 3 km a sud della vetta principale).

Possibili scenari

Nel prossimo futuro potrebbe verificarsi un’eruzione simile a quella avvenuta nel 1953 e nel 1992. Ciò vuol dire esplosioni che generano nubi di cenere, trasportate poi dal vento per centinaia di chilometri. Con l’aggiunta, poi, di una ricaduta di cenere nell’Alaska centro-meridionale.

Altra ipotesi è un’eruzione meno esplosiva, con la formazione di cupole e colate laviche. Un insieme di eventi meno violenti, che potrebbero però causare conseguenze gravi nelle valli circostanti.

L’ipotesi migliore è quella di un’attività che, col tempo, diminuirà di intensità, fino a tornare in un range normale, senza un’eruzione. Rientrano in questo caso gli eventi del 2004 e 2006. Al momento, però, lo scenario più probabile è il primo.

Il 26 marzo scorso è stata osservata un’emissione consistente di vapore dalla sommità del Monte Spurr. Fenomeno visibile anche da Anchorage e, per quanto non ci siano state mutazioni consistenti nell’attività sismiche o nelle emissioni di gas, ciò indica un aumento del calore superficiale. La prima ipotesi, di fatto, si sta facendo largo. Potrebbero trascorrere settimane o mesi prima dell’eruzione e la popolazione circostante si sta preparando.

Come si preparano i locali

Molti negozianti stanno accumulando scorte di beni essenziali. Ciò al fine di poter affrontare eventuali interruzioni delle forniture. Si stanno implementando inoltre i piani d’emergenza, così da garantire la sicurezza di clienti e dipendenti. Al tempo stesso, però, si mira a proteggere le infrastrutture aziendali dalla possibile ricaduta di cenere vulcanica.

L’Alaska Farm Supply di Wasilla ha intanto raddoppiato le scorte di mangime per animali. Il motivo? I clienti stanno acquistando il tutto in grandi quantità, così da prepararsi a potenziali disagi. Anche AK Bark, negozio per animali di Anchorage, ha registrato un chiaro aumento in alcune richieste:

  • attrezzature protettive per cani;
  • impermeabili;
  • occhiali;
  • maschere.

Tutto ciò è ormai disponibile soltanto su prenotazione. Molte imprese locali si sono inoltre mobilitate per garantire l’accesso a forniture essenziali ai propri clienti. Del resto il codice d’allerta è passato da verde a giallo, con il vulcano che dista 130 km da Anchorage.

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