SCIENZA

C'è un buco nero nello Spazio con caratteristiche uniche: la scoperta

Si trova al centro della galassia 1ES 1927+654 ed è un buco nero anomalo: diversi team di studiosi si sono interrogati sulle sue caratteristiche, assolutamente uniche

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Fonte: Pan-STARRS

Il nostro Universo è un caleidoscopio di fenomeni straordinari e di misteri in grado non solo di rivoluzionare ciò che davamo per certo, ma anche di rendere ancor più accattivante ciò che di base è enigmatico e sfuggente. Un esempio lampante? L’attuale serie di domande che sta affollando le menti della comunità scientifica dopo l’avvistamento di un buco nero supermassiccio che si comporta in un modo davvero unico nel suo genere.

Lo strano corpo celeste è davvero fuori dall’ordinario: dal momento in cui è stato rilevato a oggi ha cambiato gran parte delle sue proprietà intrinseche e lasciato di stucco diversi team di scienziati, che hanno assistito a esplosioni, spettacoli di luci ultraviolette e potenti emissioni di raggi X. Si tratta di fenomeni inattesi e per moltissimi versi lontani dalle (già poche) certezze in materia.

Le scoperte sul buco nero

Come abbiamo detto, il comportamento dello strano buco nero, che si trova al centro della galassia 1ES 1927+654, è cambiato diverse volte da quando è stato avvistato nel 2018. Per questa ragione a monitorarlo sono state diverse squadre specializzate, fra cui quelle del Goddard Space Flight Center della NASA e dell’University of Maryland Baltimore County (UMBC). Proprio il team dell’UMBC, però, ha deciso di raccogliere tutte le osservazioni per realizzare una ricerca ancora più accurata.

I risultati della ricerca, pubblicati su The Astrophysical Journal, ripercorrono l’intera storia: tutto è iniziato con una curiosa anomalia. Un evento di luminosità straordinaria era stato registrato nella galassia 1ES 1927+654 ed era poi stato seguito da una notevole esplosione radio. L’evento, che si è manifestato sotto forma di un picco proprio nell’emissione radio, ha continuato a crescere e a espandersi, per poi tornare a uno stato di quiete.

Quiete che si è interrotta nel 2023, quando sono stati rilevati degli aumenti dei raggi X a bassa energia. A questo punto sono state effettuate nuove osservazioni che attestavano che fosse in corso un altro forte e insolito brillamento radio. Ma non è tutto qui, perché a febbraio, aprile e maggio 2024 sono stati rilevate nuove e potentissime emissione di gas ionizzato o plasma.

Le caratteristiche mai viste del buco nero

L’elenco di eventi anomali raccolto dagli scienziati dell’UMBC, capeggiati dalla dottoressa Eileen Meyer, ha portato a ulteriori approfondimenti. Il team della dottoressa Meyer è sceso in profondità per comprendere quanto il comportamento del corpo celeste in oggetto differisse da quello di altri buchi neri supermassicci e, in effetti, sono state rilevate nuove caratteristiche inedite.

Il buco nero ha mostrato segnali di altre improvvise e potenti esplosioni e gli scienziati hanno anche notato che l’aumento della luminosità radio era esponenziale e che l’emissione di raggi X era anomala, perché il segnale indicava un’interazione tra il getto radio e il gas circostante, che inizialmente sembrava schermare l’evento esplosivo. Ancora, le nuove osservazioni hanno mostrato anche una caratteristica fisica mai vista in altre galassie: il getto di gas o plasma proveniente dal buco nero appariva bipolare, con due strutture simmetriche separate da una distanza mai osservata prima.

Le immagini ad alta risoluzione catturate nel corso degli studi hanno anche mostrato che le dimensioni del getto sono simili a quelle generati da eventi di disintegrazione di stelle (TDE), che tipicamente producono emissioni radio tardive. C’è però una differenza fondamentale: il comportamento dei raggi X di questa sorgente non corrisponde a quello di un TDE, probabilmente per via della presenza di un disco di accrescimento già esistente.

Gli impatti del nuovo studio

La ricerca approfondita del team della dottoressa Meyer ha il potenziale di aprire nuovi orizzonti nella nostra comprensione dei buchi neri e dei fenomeni che li circondano. In primo luogo, il fatto che il getto radio sia stato osservato in un buco nero supermassiccio con caratteristiche così particolari suggerisce che la formazione e l’evoluzione di questi oggetti misteriosi abbiano altri livelli di complessità, ancora sconosciuti.

Poi, l’analisi del comportamento di 1ES 1927+654 potrebbe fornire indizi importanti sulle condizioni che precedono l’esplosione di materia dai buchi neri, permettendo agli scienziati di tracciare nuovi modelli che spiegano fenomeni simili in altre galassie.

Le implicazioni di questa scoperta, infine potrebbero estendersi oltre l’astronomia. Le osservazioni potrebbero portare a una comprensione più profonda della fisica degli accrescimenti e dei getti relativistici, e potrebbero appunto influenzare anche la teoria della relatività e della fisica delle particelle, perché potrebbero portare a rivedere molte delle nostre ipotesi precedenti sulla materia e sull’energia che ruotano attorno ai buchi neri.

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