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Streaming calcio gratis su Telegram: verità o bufala?

Trovare IPTV illegali su Telegram per guardare il calcio italiano in diretta è più facile di quanto si pensi e i prezzi del pezzotto sono bassissimi

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Quando si parla di pirateria audiovisiva, di pezzotto e di calcio in streaming gratis, Telegram è ormai sempre sul banco degli imputati: un po’ tutti, infatti, considerano la piattaforma di Pavel Durov uno dei paradisi dei pirati, un luogo dove i gestori delle IPTV adescano clienti e mettono in piedi business milionari. Ma è davvero così?

La domanda non è peregrina, specialmente alla luce del recente arresto dello stesso Durov in Francia e della sua promessa di rafforzare la vigilanza sulla piattaforma che ha creato. La risposta, invece, è meno sorprendente di quanto si possa pensare: a differenza di Google, che in effetti ormai non è un posto dove cercare le dirette della Serie A gratis, Telegram è ancora uno strumento che può essere molto d’aiuto a chi vuol guardare senza pagare.

Calcio su Telegram: cosa si trova

Il punto di partenza per usare Telegram come porta d’ingresso al pezzotto è una semplice ricerca per le parole chiave tipiche di questo argomento. In men che non si dica saltano fuori i primi canali; affinando la ricerca ne saltano fuori altri. Si tratta di canali di due tipi.

Il primo tipo è il canale ad iscrizione libera, che pubblica link ai siti Web che trasmettono gratuitamente, illegalmente, le partite di calcio con una gran quantità di banner pubblicitari e altri spot che interrompono lo streaming. Questi contenuti sono gratis, perché il business è la pubblicità, ed esattamente come quelli che si possono trovare tramite Google sono sostanzialmente inutilizzabili.

Il secondo tipo è il canale che invita a scaricare app per IPTV e ad abbonarsi, pagando un tot al mese, per vedere una enorme quantità di contenuti protetti. Con un solo abbonamento, in pratica, si vede tutta la programmazione di Sky, DAZN, Amazon Primepiattaforme estere e persino siti pornografici a pagamento.

Rispetto alla somma che l’utente dovrebbe pagare per vedere legalmente questi contenuti, la cifra richiesta dai pirati è irrisoria: appena 10 euro per vedere tutto per un mese su un solo dispositivo, che già scendono a 50 euro per sei mesi, 90 euro per un anno e 150 euro per due anni. Si possono anche aggiungere altri dispositivi all’abbonamento pezzotto, pagando 5 euro in più per ogni device.

Si paga con bonifico su conto estero, PayPal, Bitcoin e altre criptovalute o con trasferimento di denaro contante al tabaccaio o in ricevitoria, tramite le più note piattaforme di money transfer.

Una volta scaricata l’app per lo streaming illegale e dopo aver pagato l’abbonamento ai pirati, in teoria l’utente potrebbe anche abbandonare il canale Telegram. Ma non lo fa, perché sempre nello stesso canale trova, successivamente, le informazioni per cambiare IPTV se quella a cui si è abbonato viene buttata giù da Piracy Shield o dalla magistratura.

Di gruppi del genere se ne trovano a decine: molto spesso si tratta di gruppi doppioni, con nomi diversi, gestiti dagli stessi soggetti. Molti di questi gruppi contano oltre 10 mila iscritti, quindi è facile immaginare l’entità del business illegale: ipotizzando che la metà degli iscritti al gruppo sia effettivamente abbonato alla IPTV illegale, si arriva facilmente a cifre che superano il mezzo milione di euro annuo di ricavi (per singolo gruppo).

Telegram lo sa

La risposta alla domanda da cui siamo partiti, quindi, è assolutamente affermativa: su Telegram si trovano facilmente i metodi per guardare illegalmente il calcio italiano, gratis o quasi.

La facilità con cui è possibile trovare questi contenuti è la stessa con la quale, durante la pandemia, era possibile comprare un Green Pass o un certificato vaccinale falsi. Anche il metodo è lo stesso.

Esattamente come allora, anche oggi è impossibile nascondersi dietro un dito: Telegram può e deve fare di più per bloccare gli affari dei pirati. La semplicità con la quale è possibile trovare calcio gratis su Telegram rende per nulla credibile il fatto che Telegram non sappia che ci sono milioni di iscritti alla piattaforma, in tutto il mondo, che tramite canali creati ad hoc riescono a guardare illegalmente contenuti che dovrebbero pagare.

Durov ha promesso di aumentare e migliorare la moderazione della piattaforma, canali compresi. Solo il tempo ci dirà se ciò avrà un effetto sul pezzotto, oppure no.

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