SCIENZA

Digital detox: come "allenare" il cervello a usare meno lo smartphone

Come avviene per il cibo, esiste anche una digital detox per quel che riguarda gli smartphone, che aiuta a ritrovare il giusto benessere psicofisico

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Sono sempre con noi e spesso ci “privano” di tempo prezioso. Gli smartphone e la tecnologia in generale sono ormai immancabili e accompagnano persino i momenti più impensabili, come ad esempio quando si è a tavola per mangiare. Si tratta di una vera e propria dipendenza, che può essere comunque gestita grazie a un’apposita “digital detox”.

Proprio come avviene per il nostro corpo che può essere depurato dalle tossine in eccesso, il detox  è anche tecnologico. Disintossicarsi da telefoni e pc è in realtà più semplice di quello che si potrebbe immaginare, basta soltanto un minimo di forza di volontà e il gioco è fatto. La digital detox deve essenzialmente basarsi su una serie di consigli preziosi.

Anzitutto, occorre capire qual è il momento migliore per iniziare a sfruttare la tecnologia. Per seguire il “detox” di cui si sta parlando, non si dovrebbe controllare mai lo smartphone prima della colazione. Nel dettaglio, iniziare una giornata senza essere assillati dalla voglia di scoprire mail, notifiche, messaggi e quant’altro è una strategia molto utile per cominciare a disintossicarsi e stare meglio. Lo stesso discorso vale per il pranzo e la cena. Oltre che una questione di buona educazione, il consumo di un pasto mentre si è vicini al telefono riduce in maniera consistente il piacere della compagnia e il sapore del cibo.

Il ruolo dei social network

Una digital detox che si rispetti, dunque, dovrebbe tenere conto di questo dato di fatto, è stato confermato da una ricerca psicologica britannica. I social network, poi, non vanno sottovalutati. Ce ne sono tantissimi e spesso sembra impossibile non iscriversi almeno a uno di questi per non perdere la socialità, peccato che ci sia un meccanismo poco raccomandabile che riguarda proprio il controllo di app e siti web. Quando si invia un messaggio e si riceve una risposta, oppure c’è una notifica, si associa un sensazione positiva a qualcosa che di positivo non ha nulla. Ecco perché alla lunga questo comportamento può creare dipendenza.

Troppi controlli dello schermo

C’è chi ha pensato a strumenti particolari e un po’ “estremi”, come ad esempio il braccialetto elettrico che invia scosse in caso di uso eccessivo degli smartphone. La digital detox può essere al contrario più soft. Un’altra strategia utile è quella di provare a misurare il tempo trascorso con lo smartphone in mano. Sembra infatti che ogni persona sblocchi mediamente il telefono 80 volte al giorno, con 200 controlli: i numeri sono impressionanti e dovrebbero essere ridotti per ridimensionare questa dipendenza. La disattivazione delle notifiche social e non solo, poi, può essere di grande aiuto in queste situazioni.

Un ulteriore consiglio che viene sempre più enfatizzato in relazione alla digital detox è quello della necessità di non utilizzare lo smartphone e la tecnologia in generale a letto. Secondo alcune ricerche, la luce dello schermo potrebbe bloccare la produzione di melatonina. È un’abitudine che potrebbe causare persino seri problemi al cervello e al corpo, di conseguenza disabituarsi non può che portare benefici. Come avviene per il cibo, anche i telefoni hanno una soluzione detox che può essere sfruttata in qualsiasi momento della giornata.

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