Avvistato nello Spazio un esopianeta molto strano, secondo i ricercatori è "anomalo e caotico"
Un esopianeta unico nel suo genere. Si tratta di 13 Herculis c, individuato e analizzato dal telescopio spaziale James Webb: ecco cosa lo rende speciale
Il telescopio spaziale James Webb ha scoperto un pianeta gigante, ghiacciato e sito in un’orbita caotica a dir poco. È la prima volta che viene catturata un’immagine diretta di 13 Herculis c. Si tratta di uno degli esopianeti più freddi mai rilevati. La sua orbita e atmosfera sfidano le regole note dell’astrofisica.
Un mondo gelido
A circa 60 anni luce dalla Terra, precisamente nel sistema 14 Herculis, si trova 14 Herculis c. È un esopianeta, come detto, le cui caratteristiche sono uniche. La temperatura stimata si aggira intorno ai -3°C. Dati alla mano, è tra i più freddi mai osservati direttamente. Un traguardo reso possibile unicamente dall’avanzata tecnologia del telescopio spaziale James Webb.
Il pianeta vanta una massa circa 7 volte quella di Giove. È posizionato inoltre a 1,4 miliardi di miglia dalla sua stella madre. È la stessa distanza che intercorre tra Saturno e Urano, operando un paragone nel nostro Sistema Solare.
Ciò che ha stupito maggiormente i ricercatori, però, non è soltanto il gelo, bensì l’inclinazione anomala della sua orbita. Non orbita infatti sullo stesso piano di suo “fratello”, 14 Herculis b. I due pianeti si muovono su traiettorie che si incrociano, come in una X. Il tutto con un’inclinazione reciproca di circa 40 gradi. Qualcosa di insolito, che ha spinto i ricercatori a ipotizzare un potenziale evento traumatico nel passato del sistema.
Cosa ha disturbato le orbite
Gli esperti ritengono che la disallineazione orbitale possa essere il frutto dell’espulsione di un terzo pianeta. Una vera e propria anomalia gravitazionale, alla base dell’alterazione dell’equilibrio del sistema.
Stando a quanto dichiarato da William Balmer, co-autore dello studio, questo sistema ricorda un po’ la scena di un crimine. Potrebbe somigliare a quanto accaduto anche nel nostro Sistema Solare, precisamente nelle fasi iniziali.
Se tutto ciò venisse confermato, 14 Herculis c rafforzerebbe col suo comportamento l’idea che i grandi pianeti gassosi abbiano un ruolo dominante anche nella dinamica del sistema planetario. Ciò influenza, ovviamente, anche il destino dei pianeti rocciosi più piccoli.
Una nuova esplorazione grazie a Webb
L’osservazione diretta di questo esopianeta ha consentito inoltre di svelare anomalie ulteriori anche nella composizione dell’atmosfera del pianeta. Stando a quanto dichiarato da Daniella C. Bardalez Gagliuffi, i dati sulla luminosità infrarossa di 14 Herculis c sono più deboli del previsto, considerando un oggetto della sua massa ed età.
Che vuol dire tutto ciò? Si potrebbe spiegare con la cosiddetta chimica in disequilibrio del carbonio. Un fenomeno che è stato già osservato nelle nane brune più fredde. Invece del previsto metano, l’atmosfera mostra tracce di anidride carbonica e monossido di carbonio. Il tutto probabilmente trasportato dalle profondità calde verso l’alta atmosfera più fredda. Il tutto attraverso dei processi di rimescolamento turbolento.
Quella di Webb è una vera e propria impresa. Segna l’inizio di una nuova era per lo studio dei pianeti freddi e distanti, fino a questo punto fuori dalla portata degli strumenti astronomici. Il telescopio ha consentito non soltanto l’osservazione diretta ma anche di raccogliere dati chiave su:
- orbita;
- temperatura;
- struttura atmosferica.