SCIENZA

Scoperta in Guatemala un’antica città Maya risalente a quasi 3.000 anni fa

Scoperta un'antichissima città Maya, nel cuore della giungla, che svela quanto fosse avanzata in campo ingegneristico questa civiltà affascinante

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Fonte: 123RF

In Guatemala è stata scoperta una città Maya molto antica, risalente a 3mila anni fa e ormai dimenticata. Un ritrovamento a dir poco straordinario, avvenuto nel cuore della giungla del Petén. Qualcosa che riaccende in un colpo solo i riflettori sulla vastità dell’eredità della civiltà Maya, tra sculture enigmatiche, architetture monumentali e un sistema idraulico unico.

Un sito cerimoniale millenario

Nel nord del Guatemala, nel cuore più selvaggio del dipartimento di Petén, un team di archeologi ha riportato alla luce una città Maya che risale a quasi 3mila anni fa. Il sito è stato già ribattezzato: Los Abuelos. Il nome vuol dire i nonni, in spagnolo. Il tutto è in una zona della giungla fino a questo momento poco esplorata. Un’area poco distante da Uaxactum e non lontana da un altro importante sito, quello di Tikal.

Si tratta di uno dei centri cerimoniali più antichi e complessi dell’epoca Preclassica (800-500 a.c.). La scoperta è stata annunciata in pompa magna dal ministero della Cultura guatemalteco, che ha svelato come l’estensione di quest’area superi i 16 km². Sono presenti inoltre strutture complesse, come una piramide alta 33 metri, decorata con degli affreschi. Tutto ciò svela come Los Abuelos non fosse un piccolo centro, anzi. Per la civiltà Maya aveva di certo un gran valore religioso e politico.

Una delle particolarità più interessanti e sorprendenti è però il sistema idraulico sofisticato individuato. È una testimonianza cruciale dell’avanzata conoscenza ingegneristica dei Maya, anche in epoche remote. Per gli archeologi si tratta di un unicum nel panorama mesoamericano, convogliando e gestendo l’acqua piovana in una zona tropicale soggetta a forti escursioni stagionali.

Il triangolo urbano

A rendere ancor più interessante questa scoperta è il suo significato simbolico. Al centro del sito, infatti, tra tre edifici cerimoniali e piazze, emergono delle sculture dalla forma antropomorfa. A essere rappresentati sono un anziano e un’anziana. Figure che hanno ispirato il nome del sito.

Si ritiene possano raffigurare degli spiriti guida o degli antenati da venerare. Si tratta di certo di elementi cardine nella religione e nella cosmologia Maya. Guardando poi al rapporto tra questo centro e l’area circostante, non si può parlare di isolamento sociale, anzi. Sono stati infatti individuati altri due insediamenti, ancora in fase di scavo. Insieme si forma quello che gli esperti hanno denominato il “triangolo urbano perduto”.

Una configurazione che costringe gli scienziati a rivedere del tutto l’organizzazione politica e cerimoniale del Petén preclassico. Si ipotizza ora la presenza addirittura di una vera e propria rete urbana complessa. Il tutto in un’epoca molto precedente a quanto ipotizzato.

Chance per la scienza e il turismo

Questa scoperta apre nuovamente nuove opportunità anche per il turismo sostenibile in Guatemala. È chiaro come un ritrovamento di tale portata attiri l’attenzione su un’area che, di fatto, è ben distante dai grandi circuiti.

Riuscire a integrare tutto ciò con dei percorsi già esistenti, come quelli che includono Tikal e Uaxactum, potrebbe trasformare il Petén in un nuovo polo per gli appassionati.

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