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AI e informazione libera, il caso del Venezuela

In Venezuela l’intelligenza artificiale viene usata contro la censura. Con questa tecnologia i media indipendenti difendono la libertà di stampa dalla repressione

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L’obiettivo dell’intelligenza artificiale è diventare uno strumento per migliorare la vita delle persone e, in certi casi, per farlo bisogna anche “metterci la faccia” e scendere in prima linea a difesa della libertà dei cittadini.

E questo è proprio quello che sta succedendo in Venezuela, dove le aziende colombiane Connectas e ProBox hanno avviato ufficialmente #OperaciónRetuit, una strategia che partendo proprio dall’AI mira a contrastare le politiche repressive del Presidente Maduro ai danni dei giornalisti che diffondono notizie contro il Governo.

Cosa sta succedendo in Venezuela

In Venezuela, dal 28 luglio a oggi sono stati arrestati 13 giornalisti che rischiano fino a 20 anni di carcere solo per aver esercitato il diritto alla Libertà di stampa.

Dopo la rielezione del Presidente Maduro (in carica dal 2013), il Venezuela è stato scosso da una fortissima ondata di proteste, con migliaia di manifestanti che sono scesi in piazza per denunciare i brogli elettorali e affidare la guida del paese a Edmundo Gonzalez Urrutia come legittimo vincitore delle elezioni con circa il 70% dei voti totali.

Tuttavia i risultati delle votazioni non sono mai stati diffusi ufficialmente, con l’autorità elettorale (che sostiene Maduro) che a seguito di un presunto attacco informatico ha dichiarato di non poter accedere a tali dati, consegnando senza alcuna prova concreta la guida del paese al Presidente uscente.

Da qui le proteste e l’ondata di repressione ai danni dei giornalisti etichettati come terroristi e accusati di diffondere informazioni false. Addirittura è stato emesso un mandato di cattura per lo stesso Edmundo Gonzalez Urrutia con le accuse di usurpazione di funzioni, falsificazione di documenti pubblici, istigazione a disobbedire alle leggi dello Stato, cospirazione sabotaggio per danneggiare i sistemi ed associazione terroristica.

L’AI al servizio della Libertà di Stampa

Con l’annuncio della vittoria di Maduro e l’inizio delle proteste in tutto il paese, i media sono stati esortati dal Governo a “rispettare la legge e le istituzioni” anche quando questo coincide col dare alla popolazione notizie false o parziali.

In molti hanno deciso di accettare questa cosa e da qualche mese l’informazione in Venezuela è praticamente immobile, con molte radio che trasmettono solo musica o programmi di intrattenimento.

Altrettanti, però, hanno deciso di difendere la Libertà di stampa ed è qui che entra in gioco l’intelligenza artificiale, grazie alla quale è stato possibile creare La Chama (La Ragazza, in dialetto venezuelano) e El Pana (L’Amico, sempre in dialetto locale) due avatar che non fanno altro che “fornire informazioni pertinenti e verificate” provenienti da fonti affidabili legate all’universo dei media indipendenti venezuelani come Efecto Cocuyo, Tal Cual, El Pitazo, Runrunes e molti altri.

L’utilizzo di questi avatar, da un lato, garantisce a chi segue le loro dirette un’informazione libera e lontana dalla censura del Governo e, dall’altra, mette al sicuro i giornalisti e le loro famiglie che possono continuare ad esercitare la loro professione e a informare i cittadini venezuelani senza rischiare il carcere.

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