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AI e sostenibilità ambientale, che impatto ha la tecnologia sul pianeta

Quanto inquina l’intelligenza artificiale, in che modo si può utilizzare consapevolmente la tecnologia e che ruolo hanno utenti e aziende. Parola agli esperti

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AI e inquinamento Fonte foto: Igor Starodubtsev/Shutterstock

Per gli utenti attenti alla sostenibilità ambientale, l’impatto ecologico derivante dall’utilizzo quotidiano di strumenti basati sull’intelligenza artificiale non è una cosa da sottovalutare.

Gli esperti hanno calcolato le emissioni di carbonio derivanti da una singola interrogazione di un modello AI (quantificate in grammi di CO2) che corrispondono a circa lo 0,0000001% dell’impronta di carbonio annuale media di un cittadino americano.

Una cifra evidentemente trascurabile per un numero limitato di query ma che assume un peso notevole se si moltiplica per miliardi di persone che quotidianamente interagiscono con modelli AI, anche per richieste piuttosto impegnative come la generazione di testo, immagini e video.

A fronte di questo è chiaro che i consumi elettrici dei datacenter potrebbero essere elevatissimi e, vista la rapidissima espansione di queste tecnologie, sono senz’altro destinati a crescere.

Come utilizzare consapevolmente l’AI

Nonostante le preoccupazioni ambientali, gli specialisti in informatica che studiano il consumo energetico dell’intelligenza artificiale non suggeriscono di abbandonare questa tecnologia ma, piuttosto, raccomandano un utilizzo più accorto e solamente quando serve realmente, cercando di evitare attività base che possono essere svolte in prima persona.

Per quesiti semplici, come la ricerca degli orari di apertura di un esercizio commerciale o la ricerca di informazioni elementari, ad esempio, è preferibile utilizzare a un motore di ricerca tradizionale (che richiede circa 10 volte meno energia di ChatGPT) o consultare direttamente il sito web affidabile.

Per altri compiti più complessi, invece, l’utilizzo dell’AI è “consentito” e, in certi casi, potrebbe anche richiedere meno CO2 rispetto al loro svolgimento manuale. Immaginiamo, ad esempio, di dover generare una pagina di testo, i tool AI al netto degli errori possono farlo in pochi secondi mentre la stessa operazione “fatta a mano” richiederebbe almeno un’ora di lavoro al PC, un tempo che, ovviamente, corrisponde a una maggiore produzione di CO2.

Quindi, secondo gli esperti, l’utilizzo dell’AI potrebbe ridurre le emissioni se utilizzata per ottimizzare la manodopera e ridurre, dunque, il tempo di utilizzo del computer.

Altro dettaglio da non sottovalutare è che non tutti i modelli di intelligenza artificiale sono uguali e gli utenti possono scegliere tra modelli con maggior potenza di calcolo, per affrontare questioni complesse, oppure modelli più piccoli, concepiti per fornire risposte più concise e rapide con un minor consumo energetico. Questa seconda categoria di modelli è quella da privilegiare perché, generalmente, sono più che sufficienti per l’utilizzo quotidiano e in grado di risolvere la maggior parte delle situazioni.

Indipendentemente dal modello utilizzato, è possibile risparmiare energia anche chiedendo all’AI risposte più concise (se non sono necessari approfondimenti specifici, naturalmente), formulando le domande in modo breve in modo da ridurre ulteriormente i consumi energetici.

La responsabilità delle aziende

Quando un utente interroga un chatbot AI, ha la responsabilità dei suoi consumi energetici. In molti casi, però, le persone usano dei tool alimentati dall’intelligenza artificiale anche senza saperlo.

Questa tecnologia, ad esempio, governa gli algoritmi che organizzano il feed dei social media, quelli delle piattaforme di streaming per suggerire un brano o una serie TV e anche quelli della casella di posta elettronica che filtrano lo spam.

In questi casi specifici, gli utenti non hanno possibilità di scelta e, a parte smettere di usare le piattaforme di cui sopra, non possono fare altro. In questo caso, quindi, i consumi derivanti dall’AI sono responsabilità delle aziende e spetta a loro implementare queste novità in modo responsabile, cercando di avere un impatto ambientale ridotto.