SOS siccità, un altro grande lago si è prosciugato in Italia: cosa si rischia ora?
Un disatro annunciato e ripetuto, quello del lago di Pilato: la siccità mette a rischio la sopravvivenza del Chirocefalo del Marchesoni
L’allarme siccità non riguarda soltanto la Sicilia, anzi. La trasformazione climatica, in atto da anni, sta evidenziando delle problematiche molto gravi in tutt’Italia. Un altro lago si è prosciugato. Si tratta del lago di Pilato, di cui parliamo di seguito nel dettaglio.
Lago di Pilato prosciugato
Da settimane il centro Italia si ritrova a fare i conti con un’ondata di caldo devastante. Le temperature hanno iniziato a innalzarsi molto prima di agosto e la situazione è oggi gravosa tanto sugli esseri umani quanto su animali e natura.
Si pensi a ciò che sta accadendo in Sicilia, che però non è l’unica Regione nostrana a star soffrendo. Coinvolte anche le alte quote dell’Appennino marchigiano, come dimostra il caso grave del lago di Pilato. Quest’ultimo trova spazio nel cuore del Parco nazionale dei Monti Sibillini. Di fatto siamo nel territorio di Montemonaco (Ascoli Piceno), dove questa ben nota superficie lacustre risulta essere completamente asciutta.
Non un’assoluta novità, è il caso di sottolinearlo. Si tratta infatti di un fenomeno che ciclicamente si ripete. Ogni volta, però, c’è sempre maggiore apprensione per la sopravvivenza di una specie che qui vive e, un tempo, prosperava. Si tratta del Chirocefalo del Marchesoni.
Non avendo immissari, il lago (deve il nome proprio a Pilato) è alimentato unicamente dallo scioglimento delle nevi e, soprattutto, dalle precipitazioni. Queste ultime però scarseggiano non poco, il che ha portato alla grave situazione attuale.
Il futuro del Chirocefalo del Marchesoni
Il Chirocefalo del Marchesoni è in grave pericolo a causa di questa condizione sfavorevole, a dir poco. Si tratta di una specie endemica del Lago di Pilato, che rischia l’estinzione. Per questo motivo sono intervenuti gli esperti del Parco nazionale dei Sibillini. Hanno provveduto ad allestire una delimitazione lungo il perimetro del bacino del lago. L’obiettivo? Tentare in ogni modo di tutelare l’habitat di questo crostaceo. Le sue uova sono oggi più preziose che mai e vanno protette, lì nascoste tra i sassi sul fondo.
La situazione è però sempre più gravosa, anno dopo anno. Stando a quanto emerge dal monitoraggio del Parco, tramite l’Università di Perugia, dal 2018 il Lago di Pilato sta assumendo un carattere di temporaneità.
A ogni modo il Chirocefalo del Marchesoni è una specie davvero speciale, dal momento che la sua evoluzione, nei secoli, lo ha portato a sviluppare un’attenta strategia riproduttiva. Questa gli consente di sopravvivere in condizioni ambientali chiaramente instabili ed estreme.
Il ciclo biologico è rapido e le uova sono in grado di resistere per più di un anno in una sorta di stato di quiescenza. Sono poste tra la ghiaia, in assenza di acqua. Nonostante tale capacità, però, il ripetersi frequentemente di una condizione di siccità crea un problema evidente per la specie.
Per questo motivo le misure di tutela e sicurezza del Parco non consentono a nessuno, tranne gli esperti, di avvicinarsi al lago oltre la linea di massimo livello. In nessun caso, infatti, è consentito mettere a repentaglio la salute delle uova.