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SCIENZA

In Sicilia una falda con 17miliardi di metri cubi d’acqua potrebbe risolvere il problema siccità

Scoperta una falda acquifera da 17 miliardi di metri cubi d'acqua in Sicilia: è questa la soluzione al problema della siccità sull'isola?

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Siccità in Sicilia Fonte foto: iStock

Una scoperta che si potrebbe definire rivoluzionaria è avvenuta in Sicilia e potrebbe risolvere la piaga della siccità.

Si tratta di una falda acquifera da ben 17 miliardi di metri cubi d’acqua, sufficienti a dare un significativo sollievo all’emergenza idrica in corso nella regione.

La falda da 17 miliardi di metri cubi d’acqua

Nel cuore della Sicilia, una scoperta sorprendente offre una nuova speranza per affrontare la grave crisi idrica che attanaglia la regione, e non solo. Lo scorso novembre, i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), in collaborazione con le università di Malta e Roma Tre, hanno individuato una vasta falda acquifera sotto i Monti Iblei, tra Vizzini e Licodia. Questa risorsa sotterranea, che si estende a circa 800 metri di profondità, contiene oltre 17 miliardi di metri cubi di acqua, una quantità adeguata per risolvere l’annoso problema della siccità.

La Sicilia sta vivendo una delle sue peggiori crisi idriche degli ultimi anni. Gli invasi dell’isola sono asciutti e le risorse di acqua sono razionate in attesa delle piogge autunnali. Questa scoperta, se le necessarie verifiche dichiareranno la sua utilizzabilità, potrebbe trasformare radicalmente la situazione, offrendo una potenziale soluzione duratura alla questione.

Il presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, ha dichiarato che l’Autorità di bacino ha richiesto una valutazione dettagliata alle università locali riguardo alla fattibilità dell’utilizzo di questa risorsa.

Tuttavia, ci sono preoccupazioni significative riguardo alle sfide geomorfologiche poste dal territorio, che è soggetto a un elevato rischio sismico. Nonostante ciò, Schifani ha posto l’accento sull’impegno del suo governo nel non lasciare nulla d’intentato per sfruttare questa preziosa risorsa. Egli stesso avrebbe incaricato il capo della Protezione Civile regionale, Salvo Cocina, di avviare un dialogo con il professor Lorenzo Lipparini, uno dei principali ricercatori coinvolti nello studio, per esaminare i risultati delle verifiche.

Nei prossimi giorni, l’autorità regionale intende incontrare esperti e accademici presso Palazzo d’Orléans, al fine di dibattere in dettaglio le implicazioni della scoperta. L’obiettivo resta quello d’identificare ogni possibile nuova fonte di approvvigionamento idrico che possa mitigare l’emergenza attuale. A lungo termine, se l’acqua si dimostrasse impiegabile, questo giacimento potrebbe costituire una risorsa straordinaria per l’isola.

I benefici contro la siccità in Sicilia

Il professor Lipparini ha confermato l’importanza della scoperta, spiegando che la quantità d’acqua presente nella falda potrebbe essere non solo potabile, ma anche rappresentare una delle molte riserve sotterranee ancora ignote nella regione, inclusa la possibilità di rinvenire altre falde al di sotto del livello del mare.

Se le analisi confermeranno la qualità e l’accessibilità dell’acqua, l’avvio dello scavo di un pozzo e il suo collegamento alla rete idrica potrebbe completarsi entro un mese, a condizione che non si verifichino ritardi tecnici o burocratici. Questo progetto richiede una pianificazione meticolosa e una cooperazione inter-istituzionale per superare gli ostacoli che potrebbero emergere.

La scoperta della falda acquifera apre nuove prospettive per la gestione delle risorse idriche in Sicilia e, in un contesto globale di crescente attenzione alle sfide ambientali e alle risorse naturali, la possibilità di accedere a una riserva idrica così significativa è di grande interesse non solo per l’isola a rischio desertificazione, ma anche per l’intera comunità scientifica.

Mentre il mondo affronta la minaccia del cambiamento climatico e delle sue ripercussioni sulle risorse più disparate, ritrovamenti come quello della falda da 17 miliardi di metri cubi d’acqua possono giocare un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza idrica.

La Sicilia, da tempo vessata da problemi di approvvigionamento, potrebbe ora guardare al futuro con maggiore ottimismo, anche rispetto al miglioramento del sostentamento della sua popolazione e delle sue attività agricole.

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