SCIENZA

La luce nascosta del sole: di che colore è veramente?

La NASA, insieme agli astronomi giapponesi, ha individuato la luce nascosta del Sole, intercettando delle tonalità davvero insolite

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Fonte: NASA/JPL-Caltech/JAXA

Di che colore è il Sole? È una domanda meno scontata di quello che si potrebbe pensare: la prima risposta che viene in mente è ovviamente il giallo, per non parlare del rosso-arancione che contraddistingue il tramonto. Ci sono però altre tonalità che possono essere associate alla nostra stella dal punto di vista astronomico.

Il verde e il blu sono tipici dell’astro, ma una nuova immagine proveniente dallo Spazio ha svelato qualcosa di sensazionale e che è rimasto sempre nascosto. Il merito di questa novità che sta destando grande sensazione è dell’agenzia spaziale NASA, ma anche della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA).

Come è stato analizzato il Sole

Volendo essere ancora più precisi, per individuare quella che viene considerata la luce nascosta del Sole ci si è affidati a tre strumenti molto sofisticati. Si sta parlando del Nuclear Spectroscopic Telescope Array (NuSTAR) e del Solar Dynamics Observatory (SDO) dell’agenzia spaziale americana. Per quel che riguarda l’ambito giapponese, invece, il riferimento deve andare alla missione Hinode. Grazie alla combinazione di vari scatti, c’è stata una nuova e sorprendente visione della stella. I colori che sono emersi indicano informazioni molto diverse tra loro, ma tutte ugualmente preziose ai fini della comprensione di questa zona dell’Universo. Di cosa si tratta nello specifico?

Il blu che si vede nelle immagini rese note dalle agenzie spaziali ha a che fare con i raggi X ad alta energia che sono stati intercettati da NuSTAR. Quest’ultimo telescopio ne sfrutta a sua volta un altro (il Wolter) per rilevare appunto i raggi X presenti nello Spazio, un compito che assolve alla perfezione dal 2012. C’è poi il rosso che si riferisce alla luce ultravioletta individuata dall’SDO. Questo dispositivo è stato invece lanciato dalla NASA nel 2010 appositamente per studiare il Sole nel dettaglio. Non va poi dimenticato il verde che riguarda i raggi X a bassa energia che sono emersi grazie alla missione Hinode.

L’atmosfera esterna del Sole

Proprio a proposito del progetto nipponico, non è altro che una navicella in orbita dal 2006 e che è stata fabbricata per analizzare nel dettaglio il comportamento magnetico del Sole. Immagini composite come quella appena descritta potrebbero essere fondamentali per saperne di più sulla nostra stella, in primis la sua atmosfera esterna. Il maggiore interesse è destato dalla corona che è almeno 100 volte più calda rispetto alla sua superficie. È un fenomeno che ha lasciato perplessi gli scienziati, visto che il calore del Sole ha origine all’interno del suo nucleo e tende a viaggiare verso l’esterno.

Le future osservazioni potrebbero fornire risposte molto più esaurienti da questo punto di vista. Una potenziale fonte di calore proviene con tutta probabilità dalle piccole eruzioni che avvengono nell’atmosfera solare, le cosiddette nanoflare. Si tratta in poche parole di esplosioni di luce, particelle e appunto calore, molto più frequenti dei brillamenti e forse in grado di riscaldare in modo determinante la corona. La nostra stella è stata studiata a fondo e in ogni dettaglio, ma l’impressione è che manchi sempre qualcosa per completare il quadro e poter affermare che si conosca il Sole davvero a fondo.

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