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C'è una misteriosa "frattura" nella Via Lattea

C'è una frattura nel cuore della Via Lattea, come se la nostra galassia si fosse rotta un "osso": gli astronomi hanno capito cosa è successo.

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Hanno visto una frattura nel cuore della Via Lattea Fonte foto: 123RF

Tra spirali di stelle e nubi di gas, la Via Lattea cela strutture colossali che solo adesso iniziamo a comprendere. Un team di astronomi, utilizzando la potenza combinata dell’osservatorio a raggi X Chandra della NASA e di sofisticati radiotelescopi, ha individuato una sorta di "frattura" in un enorme "osso" cosmico, un filamento di materia e campi magnetici vicino al cuore della galassia. Questa scoperta non solo aggiunge un nuovo affascinante dettaglio alla mappa della nostra dimora galattica, ma fornisce anche indizi cruciali sui processi violenti ed energetici che la modellano.

Anatomia di un "osso" cosmico

Vicino al centro della Via Lattea, gli astronomi hanno identificato da tempo enormi strutture allungate, simili a ossa o serpenti, visibili principalmente nelle onde radio. Queste formazioni sono attraversate da potenti campi magnetici che corrono paralleli alla loro estensione, e le emissioni radio sono generate da particelle cariche ad alta energia che spiraleggiano lungo queste linee di forza magnetiche.

Uno di questi "ossi" cosmici, denominato G359.13142-0.20005 (o più brevemente G359.13, ma anche "Snake" per la sua forma), è stato oggetto di questo nuovo studio. Con una lunghezza sbalorditiva di circa 230 anni luce – una distanza che, se misurata dalla Terra, conterrebbe più di 800 stelle – G359.13 è una delle strutture più lunghe e luminose della sua categoria. Si trova a circa 26.000 anni luce da noi, in prossimità del tumultuoso centro galattico.

L’immagine composita, che combina i dati a raggi X di Chandra (in blu) con i dati radio del telescopio MeerKAT in Sudafrica (in grigio), ha rivelato una chiara interruzione, una sorta di frattura, nella continuità di G359.13, un dettaglio che ha immediatamente catturato l’attenzione dei ricercatori.

Una pulsar in fuga come causa della frattura

Ma cosa potrebbe aver causato una tale rottura in una struttura così imponente? Gli astronomi hanno ora una spiegazione probabile: l’impatto con una stella di neutroni in rapido movimento, una pulsar. Le stelle di neutroni sono tra gli oggetti più densi conosciuti nell’universo, residui ultracompatti del collasso e dell’esplosione di stelle massicce. Spesso, queste esplosioni di supernova imprimono alla stella di neutroni una potente "spinta", proiettandola nello spazio a velocità elevatissime.

Analizzando i dati di Chandra, MeerKAT e del Very Large Array (VLA) della National Science Foundation, il team di ricerca ha scoperto una sorgente di raggi X e onde radio proprio nel punto della frattura. Questa emissione è stata identificata come la firma di una probabile pulsar. Inoltre, una possibile sorgente aggiuntiva di raggi X situata vicino alla pulsar potrebbe provenire da elettroni e positroni (le controparti di antimateria degli elettroni) accelerati ad alte energie dalla pulsar stessa.

I ricercatori ritengono che la pulsar abbia letteralmente "colpito" G359.13 viaggiando a una velocità sbalorditiva, stimata tra 1,2 e 3,2 milioni di chilometri orari. Questa collisione cosmica avrebbe distorto il campo magnetico all’interno dell’ "osso", causando la deformazione del segnale radio osservato e creando la "frattura" visibile.

La scoperta, guidata da Farhad Yusuf-Zadeh della Northwestern University e pubblicata nel numero di maggio 2024 della rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, non solo risolve un enigma ma aggiunge un importante tassello alla comprensione dei fenomeni ad alta energia che plasmano la nostra galassia, dimostrando ancora una volta quanto la Via Lattea sia un ambiente dinamico e in continua evoluzione.