SCIENZA

Nuove scoperte su Marte, Curiosity indaga su una misteriosa roccia che potrebbe nascondere qualcosa

Le ultime analisi di Curiosity sulle rocce di Marte sono estremamente importanti: ecco i passi avanti nella ricerca della Nasa

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Fonte: 123RF

Gli esperti della Nasa, impegnati nella missione d’esplorazione tramite Curiosity su Marte, hanno avuto una settimana di pausa. Al loro ritorno alla scrivania c’erano nuove rocce da esaminare, dopo 51 metri percorsi sul pianeta rosso. Il risultato? Il gruppo di geologi potrebbe aver individuato qualcosa di incredibile.

Una roccia su Marte

Una singola roccia su Marte, individuata da Curiosity, può davvero nascondere segreti a dir poco affascinanti e cruciali. Il processo di analisi è dunque certosino e approfondito, al fine di non lasciare nulla di intentato. La NASA evidenzia come fosse stata programmata un’ora e mezza di attività scientifica relativa alle nuove rocce. Numerosi strumenti posti al lavoro simultaneamente, puntando inizialmente su una parete rocciosa verticale nota come “Coronet Lake”, vicino al rover.

Si sta lavorando per ottenere sempre più informazioni sulla composizione di numerosi noduli. Si procede con strumenti quali Apxs e una ChemCam Libs. Immagini ravvicinate sono poi garantire dallo strumento Mahli. Il programma può risultare ripetitivo ma, com’è ovvio, ogni minimo dettaglio su Marte può nascondere una serie di segreti cruciali.

Tra i massi che meritano particolare attenzione troviamo quello indicato come “Excelsior Mountain”. È una superficie piatta in merito alla quale si opera con lo strumento Mahli.

Il team di osservatori spaziali hanno poi individuato un’altra roccia dall’aspetto interessante. Il nome scelto in questo caso è “Admiration Point”. Si ritiene possa essere caduta dal vicino masso di Texoli. È da escludere, però, che possa trattarsi di un meteorite. Al fine di poter verificare in maniera approfondita tale ipotesi, il team scientifico sta rivolgendo una grande attenzione su “Admiration Point”. In questo caso sono stati attivati un mosaico Mastcam e una ChemCam passiva.

Particolari vene su Marte

Il lavoro di squadra si attua tanto sulla Terra quanto su Marte. Sulla superficie del pianeta lontano collaborano in questo specifico caso ChemCam e Mastcam, “fianco a fianco”. Hanno nel mirino un nuovo obiettivo, noto come “Olancha”. Si tratta di un’area colma di rocce dall’enorme importanza. Potrebbe infatti contenere prove di deformazione che risalgono addirittura alla prima formazione delle rocce.

Il team però è molto ampio e la superficie coperta particolarmente vasta. Lo dimostra il fatto che Mastcam stia completando le osservazioni geologiche con il mosaico di “Angels Camp”, ma non solo. In questo caso parliamo di una roccia dalla gigantesca importanza (potenziale). Al suo interno infatti sono presenti delle vene, dove un tempo poteva scorrere acqua.

L’altra roccia interessata dai mosaici dello strumento Nasa è “Bare Island Lake”. Ciò che la rende estremamente interessante e la presenza di creste poligolani. Sul sito dell’Agenzia è possibile restare aggiornati su ogni “piccolo” passo in avanti, scoprendo ipotesi e ricevendo risposte quasi in tempo reale.

La ChemCam procede col dare un’altra occhiata al canale di Gediz Vallis, al fine di osservare una transizione tra rocce scure e chiare, sfruttando un Rmi a lunga distanza. Completata tale fase, si ripeteranno le stesse operazioni approfondite a 50 metri di distanza. Si continuerà a farsi strada fuori da Gediz Vallis: “Siamo tutti molto eccitati all’idea di vedere cosa ci offre il resto dell’unità solfatata”.

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