Delle rocce misteriose sono state avvistate su Marte
Sono state individuate in luoghi e momenti differenti dai rover Curiosity e Perseverance: le rocce misteriose di Marte possono svelare nuove e importantissime verità sul Pianeta
È uno dei pianeti più osservati del nostro Universo, quello su cui stiamo (almeno per il momento) cercando di collezionare il maggior numero di risposte: gli occhi restano sempre puntati su Marte e, soprattutto, sulle novità che ci vengono inviate dagli strumenti che si muovono sulla sua superficie. Le ultime in ordine di tempo riguardano l’avvistamento di diverse tipologie di rocce, dalle caratteristiche ancora quasi del tutto ignote.
Le rocce misteriose sono state avvistate in momenti diversi (e in luoghi diversi) dai rover Curiosity e Perseverance, ma gli studi su di loro si stanno svolgendo in parallelo, nella speranza che si completino e che insieme possano rivelare nuove e interessanti verità.
La missione di Curiosity
Partiamo dal rover Curiosity. Per un anno, questo strumento è stato impegnato a scalare strati e strati di roccia ricca di solfati nel cratere Gale, uno dei più interessanti del Pianeta Rosso grazie al suo diametro di circa 154 km e alla sua età stimata di circa 3,6 miliardi di anni. Come si legge nel resoconto della Nasa, dopo un lungo viaggio il rover si è stanziato in un’area particolare, distinta da materiale lamellare dai toni scuri intercalato con rocce dai toni più chiari.
Proprio l’origine del materiale scuro è ancora un mistero. Sono stati coinvolti diversi team di esperti, compreso quello del Geology and Mineralogy Theme Group, che ha cercato di avere un’idea più precisa delle sue texture sedimentarie, della sua struttura e della sua chimica. Attualmente, non ci sono idee precise, ma si suppone che queste rocce possano essere dei residui di un antico canale di detriti.
Gli avvistamenti di Perseverance
Per parlare di Perseverance, invece, dobbiamo cambiare location. Il rover sta infatti proseguendo il suo “tour panoramico” sul bordo del cratere Jezero e ha raggiunto un’area ribattezzata Pico Turquino, dove ha avvistato una serie di creste rocciose formate da grandi quantità di regolite, di cui ancora si ignora l’esatta composizione. Anche in questo caso, il resoconto della Nasa chiarisce che si tratta di un avvistamento di notevole importanza perché le creste rocciose potrebbero rivelare indizi di antichi processi geologici, compresi quelli che hanno preceduto o sono correlati al violento impatto che ha formato il cratere Jezero.
Ma non è tutto qui, perché Perseverance si metterà presto in viaggio verso un’altra area del pianeta, Witch Hazel Hill. Le viste orbitali di questa zona suggeriscono che potrebbe contenere un substrato roccioso stratificato di colore chiaro, che probabilmente registra informazioni importanti sull’antico clima del pianeta. Non è peraltro la prima volta che Perseverance avvista e indaga strane rocce e tutte queste scoperte sono essenziali per avere un’idea più chiara dell’evoluzione della geologia marziana.
I prossimi passi
Chiaramente, i soli dati restituiti fino ad adesso dai rover su Marte non bastano: per svelare tutti i misteri che ancora queste rocce nascondono, i vari team organizzeranno degli studi e degli approfondimenti più specifici. Curiosity, per esempio, sarà impegnato a spazzare via la polvere superficiale dai campioni di roccia che sta analizzando per permettere al suo Mars Hand Lens Imager di fornire scatti più dettagliati da abbinare alle analisi chimiche e mineralogiche utilizzando un altro dei suoi strumenti, l’Alpha Particle X-Ray Spectrometer.
Perseverance sfrutterà invece la potenza delle sue Mastcam-Z e SuperCam per restituire immagini più precise, ad altissima risoluzione. Purtroppo, occorrerà ancora aspettare per avere dei campioni fisici da studiare, ma l’interpretazione dei dati potrebbe comunque dare una svolta alle ricerche sul Pianeta, confermando o smentendo alcuni nodi cruciali della sua complessa e ancora oscura storia.