SCIENZA

La mummia d'oro svela nuovi misteri: scoperto qualcosa di insolito

Era già una delle mummie più interessanti mai rinvenute al mondo, ma a quanto pare il Golden Boy, un adolescente mummificato e ricoperto d'oro in Egitto, nascondeva dei segreti. Alcuni dei quali davvero insoliti

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Esistono poche cose, al mondo, più accattivanti e affascinanti dei reperti legati all’antico Egitto. E, diciamolo pure, le mummie fanno parte dell’eredità più interessante di questo popolo, che riservava ai riti funerari grande attenzione, con procedimenti peculiari che ancora oggi raccontano storie uniche nel loro genere. Uno dei casi più esemplari è quello della mummia d’oro, ribattezzata Golden Boy, scoperta tantissimi anni fa e solo di recente divenuta l’ossessione di molti egittologi.

Già il nome dovrebbe far capire come mai si dibatte così tanto su di lei: la mummia, proveniente da un cimitero del tardo tolemaico è coperta da moltissimo oro, avvolta in bende pregiate e imbottita con del finissimo lino. Già la preziosa disposizione lascia intendere quanto sia speciale, ma c’è di più: gli archeologi che hanno deciso di analizzarla hanno infatti scoperto che il Golden Boy cela molti più misteri di quanto si pensasse.

La storia del Golden Boy, una preziosa mummia d’oro

Prima di parlare concretamente di ciò che hanno trovato gli scienziati, però, occorre fare un doveroso passo indietro. Correva addirittura l’anno 1916 quando questa particolare mummia venne ritrovata insieme a moltissimi resti risalenti a un periodo che andava dal 305-30 a.C. Purtroppo, ai tempi, gli strumenti non erano ancora sufficienti per poter capire quanto fosse speciale, di conseguenza la mummia venne conservata in un’area di stoccaggio nel seminterrato del Museo Egizio del Cairo.

Negli ultimi anni, però, la dottoressa Sahar N. Saleem, esperta egittologa e professoressa di medicina e radiologia all’Università del Cairo, si è impegnata nella rivalutazione dei corpi mummificati che giacevano in quell’area del Museo, coadiuvata dai colleghi Sabah Abd el-Razek SeddikMahmoud el-Halwagy e da un team altamente specializzato. Proprio per questo la mummia era già nota come Golden Boy: i ricercatori avevano in primis rilevato il prezioso involucro d’oro, molto particolare anche per quell’epoca, che schermava il corpo di quello che sembrava essere un “semplice adolescente”.

Spinti dall’insolita e pregevole rivelazione, gli scienziati hanno deciso di eseguire esami ancora più approfonditi e accurati. C’è voluto del tempo, ma grazie a una serie di tac e radiografie non invasive,  gli scienziati non solo hanno potuto osservare una parte di resti perfettamente conservati, ma hanno anche trovato dei particolarissimi “gioielli”.

Gli insoliti rilevamenti nel corpo del Golden Boy

Le indagini svolte dal team di ricercatori hanno mostrato una mummia ben conservata, con genitali maschili e denti ancora evidenti e sani che fanno immaginare che la persona imbalsamata avesse a malapena 15 anni al momento della sua morte. Il ragazzino aveva anche le ossa sane e non mostrava segni di cattiva alimentazione o di malattie, cosa che porterà gli scienziati a indagare ulteriormente per capire le cause della morte.

E poi, ecco qualcosa di straordinario: oltre al cuore, rimasto nel petto come simbolo spirituale, e alla preziosa resina per imbalsamazione che si è conservata alla perfezione, gli archeologi hanno identificato ben 49 amuleti posizionati/nascosti all’interno del suo corpo, alcuni dei quali in oro e altri metalli preziosi. Fra questi, i più importanti sono cinque scarabei d’oro incastonati fra la testa e il torso, una lingua d’oro posizionata nella bocca, una decina di Occhi di Horus, sempre in oro, collocati dentro il corpo in maniera omogenea dal collo al basso ventre e moltissimi quarzi e pietre preziose.

Gli amuleti del Golden Boy e il viaggio nell’aldilà

Come mai tutti questi amuleti? E perché erano tutti così preziosi? Non ci sono ancora risposte a queste domande: di certo, il Golden Boy apparteneva a una famiglia benestante, che non ha badato a spese pur di dare al figlio tutto ciò che, in base ai riti del tempo, garantiva una serena e felice transizione verso il mondo dei morti.

Secondo le credenze dell’antico Egitto, infatti, tutti gli esseri umani (a prescindere dalla loro età, casta e/o devozione) raggiungevano un’altra vita dopo la morte, ma prima dovevano compiere un pericoloso viaggio attraverso gli inferi. Gli amuleti e le cure riservate al corpo, dunque, fanno percepire il desiderio che il ragazzino fosse in tutto e per tutto al sicuro, anche durante quest’ultimo presunto cammino.

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