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Scoperto un piccolo mondo lontano dal Sole: si tratta di un nuovo pianeta nano

Potrebbe essere stato scoperto un nuovo pianeta nano ai confini del Sistema Solare: cosa ci dice la sua esistenza sul misterioso Pianeta Nove?

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Scoperto nuovo pianeta nano Fonte foto: 123RF

Una nuova ed emozionante scoperta scuote il mondo dell’astronomia: un piccolo mondo lontano dal Sole è stato individuato proprio ai margini estremi del nostro Sistema Solare. Si tratta di 2017 OF201, un oggetto celeste che potrebbe essere classificato come un nuovo pianeta nano. Questa rilevazione contribuisce ad arricchire il catalogo degli oggetti trans-nettuniani estremi e alimenta il dibattito sull’esistenza del misterioso Pianeta Nove, ipotetico gigante nascosto nelle profondità dello Spazio.

Un corpo misterioso ai confini del Sistema Solare

Un team di ricercatori ha recentemente identificato un oggetto celeste dalle caratteristiche decisamente interessanti, situato a distanze estreme dal Sole. Questo corpo celeste lontano dal Sole, battezzato provvisoriamente 2017 OF201, ha tutte le carte in regola per essere classificato come un nuovo pianeta nano. La sua scoperta, effettuata durante una ricerca dedicata al misterioso Pianeta Nove, ha riacceso l’interesse per gli angoli più remoti e meno esplorati del Sistema Solare.

L’orbita di 2017 OF201 è tanto spettacolare quanto insolita: per completare un solo giro intorno al Sole, impiega oltre 24.000 anni. Nel suo punto più vicino, si avvicina a circa 6,7 miliardi di chilometri, mentre nel punto più lontano raggiunge i 243 miliardi di chilometri. Per confronto, l’orbita di Nettuno, l’ultimo pianeta ufficiale del nostro Sistema Solare, arriva “solo” a 4,5 miliardi di chilometri.

Come si è arrivati alla scoperta di 2017 OF201

La scoperta di questo oggetto trans-nettuniano estremo non è stata casuale. Il ricercatore Sihao Cheng, insieme a due colleghi dell’Università di Princeton, ha passato mesi a esaminare immagini astronomiche archiviate, sviluppando un algoritmo per identificare movimenti coerenti tra puntini luminosi immortalati in fotografie distanti nel tempo. Grazie a questi sforzi, 2017 OF201 è emerso dallo sfondo del cielo stellato, rivelando la sua natura di potenziale pianeta nano.

Successivamente, confrontando i dati con immagini raccolte anni prima da telescopi in Canada e Hawaii, gli scienziati sono riusciti a ricostruirne l’orbita con precisione. Da queste analisi è emerso che l’ultima volta che questo oggetto si è avvicinato al Sole è stato nel 1930 – lo stesso anno in cui fu scoperto Plutone. La prossima volta accadrà nel 26186.

Cosa lo rende un pianeta nano?

Per essere definito pianeta nano, un corpo celeste deve possedere sufficiente massa da assumere una forma sferica sotto la propria gravità, ma non abbastanza da “ripulire” la sua orbita da altri oggetti. Secondo le stime, 2017 OF201 ha un diametro di circa 700 chilometri, dimensione che gli conferirebbe la rotondità necessaria. In questo senso, si unisce al ristretto “club” dei pianeti nani già riconosciuti: Plutone, Eris, Cerere, Haumea e Makemake.

Proprio come questi “piccoli grandi mondi”, anche 2017 OF201 potrebbe arricchire la nostra comprensione della dinamica del Sistema Solare esterno. La sua esistenza suggerisce che ci siano ancora numerosi corpi da scoprire oltre l’orbita di Nettuno, molti dei quali potrebbero rientrare nella stessa categoria.

Un indizio contro il Pianeta Nove?

La scoperta, però, ha sollevato un dibattito interessante. Uno degli obiettivi principali della ricerca era la verifica della teoria sul cosiddetto Pianeta Nove, un ipotetico gigante gassoso in orbita ben oltre Nettuno. Alcuni modelli suggeriscono che l’esistenza di questo pianeta influenzerebbe le orbite di oggetti come 2017 OF201, ma le simulazioni numeriche condotte da uno dei co-autori dello studio indicano il contrario: se il Pianeta Nove esistesse, 2017 OF201 non dovrebbe essere lì.

Questo non significa che la teoria sia del tutto da scartare, ma solleva dubbi sulla sua validità e spinge gli scienziati a esplorare scenari alternativi.

Quanto c’è ancora da scoprire oltre Nettuno?

La scoperta di 2017 OF201 rappresenta un importante tassello nella comprensione dei pianeti nani e degli oggetti remoti del Sistema Solare. Ogni nuovo corpo rilevato in queste aree fornisce informazioni preziose sull’evoluzione gravitazionale dei pianeti, sulle interazioni passate con stelle di passaggio e sull’origine di orbite così eccentriche.

Con oltre cento oggetti potenzialmente classificabili come pianeti nani ancora da confermare, ci troviamo solo all’inizio di un viaggio affascinante tra i confini del nostro Sistema Solare. Chissà quanti altri oggetti trans-nettuniani ci aspettano là fuori, in attesa di essere scoperti.