SCIENZA

Nebulosa di Orione, le prime immagini del 2022 sono spettacolari

Grazie al telescopio APEX siamo riusciti a fotografare un ammasso di giovani stelle molto luminose: le prime immagini del 2022 della Nebulosa di Orione sono spettacolari

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Fonte: ESO/Th. Stanke

Lo spazio regala emozioni inaspettate, che siamo così fortunati da riuscire a immortalare grazie agli strumenti e ai satelliti più all’avanguardia: recentemente abbiamo fotografato gli ultimi attimi di vita di una stella supergigante prima della sua esplosione.

Ma è il caso anche della Nebulosa di Orione, che per salutare il 2022 ha dato il meglio di sé. E questo, a quanto pare, è solo l’inizio.

Le immagini spettacolari per l’inizio del 2022

La Nebulosa Fiamma di Orione ha deciso di dare uno spettacolo pirotecnico per salutare l’inizio dell’anno nuovo. E noi siamo riusciti a fotografarlo.

Le spettacolari immagini vengono da uno dei telescopi dell’Osservatorio Europeo Meridionale (ESO), che si trova in Cile. In particolare possiamo ringraziare l’APEX (Atacama Pathfinder Experiment), il telescopio dell’ESO che si trova sul freddo altopiano Chajnator, nell’altopiano dell’Atacama e che sfrutta uno strumenti che si chiama SuperCam.

La porzione della Nebulosa fotografata si trova a 1300 anni luce dalla Terra, vista nella banda delle onde radio. Nella foto, al centro, vediamo la Nebulosa Fiamma che ospita un ammasso di giovani stelle e che quindi emette moltissime radiazioni ad alta energia, che fanno splendere i gas in cui sono immerse. Ma a differenza del suo nome, Fiamma, e a differenza di quello che potremmo immaginare sentendo parlare di radiazioni ad alta energia, la Nebulosa e le stelle che contiene sono molto fredde, con temperature solo pochi gradi più alti dello zero assoluto.

La Nebulosa di Orione

La Nebulosa di Orione è stata la prima che gli astronomi sono riusciti a fotografare, già nel 1880. In realtà si tratta del Complesso nebuloso molecolare di Orione, che comprende la Nebulosa testa di Cavallo, l’anello di Barnard, la Nebulosa Fiamma e M43.

Sono tutte distanti almeno 1300 anni luce dalla Terra, fino a 1600 anni luce. Sono la nursery di stelle attiva che abbiamo più “a portata di mano”.

La Regione di Orione infatti ospita le nubi molecolari giganti più vicine al Sole: enormi oggetti cosmici costituiti principalmente da idrogeno, da cui si formano nuove stelle e nuovi sistemi planetari. Ne contiene almeno 700, in diverse fasi del loro sviluppo. La zona centrale, in particolare, è illuminata da quattro giovani stelle massive che compongono una parte di cielo chiama il Trapezio.

Non è la prima volta che questa porzione di cielo rivela meraviglie. È anzi una delle più osservate e fotografate da astronomi professionisti e dilettanti di tutto il mondo, perché è possibile osservarci oggetti molto interessanti: soprattutto la Nebulosa Testa di Cavallo. Le fotografie più belle le abbiamo grazie al Telescopio Hubble della NASA, che ha fatto 520 diversi scatti con lunghezze d’onda diverse.

Ma la Nebulosa di Orione non è solo roba per scienziati. È possibile vederla anche a occhio nudo nei cieli boreali da novembre a marzo, lontano dalle fonti di luce prodotte dalle città. Ha l’aspetto di una stella nebulosa, e con l’aiuto di un telescopio o di un binocolo è possibile vedere le quattro stelle che compongono il Trapezio. Sopra di esso ci sono le tre stelle che compongono la Cintura di Orione, nella costellazione omonima.

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