SCIENZA

C’è una perdita di elio nel nucleo della Terra: cosa vuol dire e cosa cambia dopo questa scoperta?

Qualcosa sta fuoriuscendo dal nucleo della Terra, e gli scienziati ne hanno rinvenute tracce in alcune rocce: ecco tutto quello che sappiamo su questa misteriosa "fuga".

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La struttura del nostro pianeta ha sempre rappresentato una sfida per gli scienziati: se gli strati più esterni come la crosta terrestre e il mantello sono stati abbastanza facili da studiare, per il nucleo è tutto un altro paio di maniche. Si tratta di uno dei luoghi più inaccessibili della Terra, situato a circa 2.900 km di profondità (attualmente, l’uomo non è riuscito ad andare oltre poco più di 12 km). Ma ora emerge un nuovo dettaglio sulla sua composizione: alcuni scienziati hanno infatti scoperto che il nucleo terrestre sta perdendo elio. Ecco di cosa si tratta.

Che cos’è l’elio-3, presente nel nucleo della Terra

Studiare la struttura interna di un pianeta non è certo impresa facile: lo sanno bene gli astronomi che, dopo anni di dubbi e perplessità, solamente oggi sono riusciti a scoprire un particolare fondamentale sul nucleo di Marte, che potrebbe cambiare completamente la nostra conoscenza sul Pianeta Rosso. Ma senza bisogno di andare così lontano, anche il nucleo terrestre è un vero enigma per gli scienziati. Quello che contiene al suo interno è solo ipotizzabile, dal momento che nessuno è mai riuscito (e per chissà quanto tempo ancora nessuno riuscirà) ad arrivare al centro della Terra.

Ma una nuova scoperta ci rivela che uno degli elementi presenti nel nucleo terrestre è l’elio-3. Di che cosa si tratta? Questo elemento è un isotopo leggero e non radioattivo dell’elio, che per gli esperti rappresenta il candidato perfetto per fornire energia attraverso la sua fusione nucleare. Tuttavia, è estremamente raro sulla superficie terrestre: è infatti così leggero e volatile che si disperde facilmente nell’atmosfera, quindi è quasi impossibile trovarne, se non in minuscole tracce, sul nostro pianeta. Finora, gli scienziati ritenevano che ce ne fosse in abbondanza intrappolato all’interno del nucleo della Terra.

La prova, però, è arrivata solamente in questi giorni: un team di geochimici del Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) e del California Institute of Technology (Caltech) ha trovato qualcosa di sensazionale. I ricercatori stavano studiando alcune rocce vulcaniche raccolte sull’isola di Baffin, un luogo estremamente remoto situato tra il Canada e la Groenlandia, quando hanno rinvenuto al loro interno una quantità incredibilmente elevata di elio-3. Dal momento che, come abbiamo visto, trovare questo elemento è davvero un’impresa rara, gli scienziati si sono chiesti come vi fosse finito.

Perché questa scoperta è così importante

Nello studio, pubblicato su Nature, i ricercatori hanno concentrato la loro attenzione su quella che sembra essere l’ipotesi più probabile: una perdita di elio-3 dal nucleo terrestre. Questo elemento proverrebbe dunque dal centro del nostro pianeta, dove in effetti si è sempre creduto ce ne fossero ingenti quantità. Le cause della perdita rimangono ancora da scoprire: una delle teorie più affascinanti ci rivela che potrebbe essere frutto di reazioni tra il nucleo esterno e gli ossidi di magnesio di cui è ricco il mantello. Reazioni che libererebbero l’elio-3, il quale potrebbe così disperdersi tra le rocce e risalire in superficie, grazie anche all’attività vulcanica.

Ma per quale motivo questa scoperta è così importante per gli scienziati? Come abbiamo già detto, studiare il nucleo terrestre è pressoché impossibile, visto che mai l’uomo è riuscito a raggiungere profondità neanche minimamente simili a quelle necessarie per arrivare al centro del nostro pianeta. Analizzare le rocce presenti sulla superficie terrestre e individuare elementi che potrebbero provenire proprio dal nucleo ci offre dunque un’opportunità incredibile per scovarne i segreti più reconditi, come una finestra che si apre – anche se solamente di un minuscolo spiraglio – sulle viscere della Terra.

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