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SCIENZA

Un mare di magma radioattivo si nasconde sotto la superficie di Marte: la scoperta

Su Marte è avvenuta un'altra incredibile scoperta: gli scienziati hanno trovato del magma radioattivo attorno al suo nucleo, sciogliendo un mistero che li ossessionava da tempo.

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Uno degli obiettivi più ambiziosi delle recenti missioni su Marte è quello di scoprire la sua struttura interna. Grazie ai dati raccolti, gli scienziati si sono però trovati davanti ad un paradosso: il nucleo del Pianeta Rosso è apparso molto più grande e meno denso di quanto ci si aspettasse. Due nuovi studi sono riusciti a fare luce sul mistero, trovando uno strato di magma radioattivo che si stende al di sotto della superficie marziana.

Il mistero del nucleo di Marte

Facciamo un piccolo passo indietro: da tanti anni, gli scienziati usano le onde sismiche per studiare la struttura interna della Terra, della quale ormai abbiamo una visione abbastanza chiara. Perché non utilizzare la stessa tecnica anche su altri pianeti? E così, nel 2021 gli astronomi hanno impiegato il lander InSight per sondare l’interno di Marte, sulla base dei dati raccolti dall’analisi dei terremoti che hanno scosso il pianeta. Purtroppo, l’utilizzo di un singolo sismometro ha offerto poche rilevazioni agli esperti, e gran parte di esse ha permesso di fare luce solo sugli strati più esterni, la crosta marziana e il mantello.

Sul nucleo, è rimasto a lungo un grande mistero. Basandosi sulle poche registrazioni sismiche che hanno affondato le loro onde così in profondità, gli astronomi hanno dedotto che il nucleo marziano avesse un raggio di circa 1.800 km e che fosse non molto denso. Quello di pianeti simili alla Terra dovrebbe essere ricco di ferro, mentre gli studi dimostravano la presenza di ferro liquido puro e di elementi più leggeri come zolfo, carbonio, ossigeno e idrogeno. La perplessità degli scienziati li ha spinti ad attendere che un evento sismico più violento potesse fornire loro nuove informazioni. E finalmente è accaduto.

La scoperta del magma radioattivo

Nel settembre 2021, un meteorite è precipitato su Marte, esattamente nell’emisfero opposto in cui si trovava InSight: le onde sismiche provocate dall’impatto hanno attraversato il nucleo del pianeta, prima di essere registrate dai sismografi. I dati così raccolti sono stati analizzati in due studi indipendenti (entrambi pubblicati su Nature), che hanno portato allo stesso risultato. “Il meteorite è stato il punto di svolta” – ha affermato il geofisico Henri Samuel dell’Université Paris Cité, autore di una delle due ricerche.

Basandosi sul modello dell’evoluzione termica e chimica del Pianeta Rosso, il dottor Samuel aveva già ipotizzato l’esistenza di un oceano di magma attorno al nucleo, e le prove sismologiche hanno finalmente confermato questa teoria. Contemporaneamente, un team di scienziati guidati da Amir Khan, geofisico dell’ETH di Zurigo (Svizzera) è arrivato in modo indipendente alla scoperta dello strato di magma radioattivo e caldissimo, nascosto sotto la superficie di Marte. Che cosa implica questa interessante notizia?

L’esistenza di uno strato liquido attorno al nucleo, che lo protegge come una “coperta”, ridimensiona notevolmente quest’ultimo: secondo gli scienziati, avrebbe un raggio di circa 1.650 km, compatibile con le previsioni iniziali, e sarebbe composto da una sfera molto più densa, ricca di ferro e con una minor presenza di elementi leggeri. Ma si apre adesso un nuovo mistero. “Non esiste sulla Terra” – ha affermato il dottor Khan, facendo riferimento all’oceano di magma formato da elementi radioattivi. La sua presenza potrebbe spingere gli esperti a ripensare all’evoluzione caotica di Marte.