SCIENZA

Perseverance, un anno su Marte: ecco le sue scoperte più importanti

Tracce di vita, audio marziani e raccolta di ossigeno, per Perseverance è stato un anno impegnativo: le scoperte più importanti del rover della Nasa, da un anno su Marte

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La maggior parte delle cose che sappiamo su Marte viene dai rover inviati sul Pianeta Rosso dalle agenzie spaziali terrestri, NASA in testa. Ormai sono parecchi a solcare le pianure del nostro vicino di casa, alcuni da più tempo.

Perseverance, l’ultimo rover della NASA spedito su Marte insieme al drone Ingenuity, ha appena compiuto un anno di servizio. Ecco quali sono state le sue scoperte più importanti, tra tracce di vita e rocce viola.

L’arrivo su Marte

L’atterraggio stesso sul Pianeta Rosso è stato un evento degno di nota: dopo il lancio da Cape Canaveral e sei mesi di viaggio nello spazio a 19mila km/h, Perseverance è entrato nell’atmosfera marziana. I tecnici della NASA avevano chiamato l’atterraggio “i sette minuti di terrore”, perché avrebbero potuto rovinare il lavoro di una vita. Ma è andato tutto bene, e appena toccata la superficie di Marte Perseverance ha scattato la sua prima immagine a colori ad alta risoluzione.

Gli audio da Marte

A differenza dei vecchi rover della NASA, Perceverance ha due microfoni, uno sulla fotocamera e l’altro sul fianco sinistro, che gli consentono di trasmettere le registrazioni audio dirette sulla Terra. Il 20 febbraio, a soli due giorni dall’inizio della sua vacanza marziana, il nuovo arrivato ha catturato i suoi primi suoni nel cratere Jezero.  Il tono, la frequenza e il modo in cui il suono viaggia informano gli scienziati sulla temperatura del pianeta rosso, la densità e la composizione dell’atmosfera.

Il primo drone fuori dalla Terra

Come dicevamo, Perseverance era accompagnato dal drone Ingenuity. Nessuno aveva mai fatto volare un drone fuori dalla Terra, men che meno nell’atmosfera sottile e piena di CO2 di Marte. Ma, il 19 aprile, Perseverance e il suo team hanno segnato un successo sul loro diario: Ingenuity, quattro quattro chili e 18 di peso, è rimasto in volo per meno di un minuto, salendo di tre metri. Ingenuity ha da allora completato 18 voli a varie altitudini e traiettorie intorno al cratere marziano Jezero.

Creare un ossigeno marziano

L’atmosfera del Pianeta Rosso è diversa dalla nostra, ovviamente: sottile e carica di anidride carbonica. Questo la rende un toccasana per un robot, ma non esattamente ideale per gli esseri umani. E infattu Perceverance ha montata addosso una sorta di scarola scatola che aspira l’anidride carbonica marziana e la spezza nei suoi elementi costitutivi, sputando fuori il monossido di carbonio e trattenendo solo le molecole di ossigeno. Finora la macchina ha trattenuto circa 5 grammi di ossigeno, sufficienti a un astronauta per una decina di minuti. Una quantità modesta, ma il punto di partenza per le future esplorazioni umane di Marte.

Le rocce del Pianeta Rosso

Perseverance sta cercando rocce particolarmente interessanti perché potrebbero aver ospitato un tempo una qualche forma di vita microbica. I nuclei di roccia potrebbero contenere isotopi radioattivi che gli scienziati sperano possano rivelare più dettagli sul passato del cratere Jezero – e se un tempo ci fosse acqua e vita. I campioni finora raccolti sono l’inizio di quella che sarà una missione lunga 30 anni per raccogliere e poi inviare rocce sulla Terra per studiarle. Ovviamente, ci dovrà essere un futuro volo di prelievo.

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