SCIENZA

Quello che pensavamo fosse un buco nero in realtà è una "stella vampiro"

Due stelle di massa diversa ruotano insieme in un'orbita insolita, e lasciano gli scienziati dubbiosi: c'è una "stella vampiro" vicino alla Terra, e pensavamo che fosse un buco nero

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Succedono molte cose nello spazio, e tante sono inaspettate, o mettono in crisi quello che pensavamo di sapere: come una recente scoperta sui buchi neri, che potrebbero non essere solo killer di stelle. Ci sono anche molti fenomeni che non riusciamo a spiegare, come questa grande esplosione.

È successo anche nel caso di questa “stella vampiro”, che pensavamo fosse un buco nero.

Le certezze e le osservazioni

Tutto inizia nei primi mesi del 2020, quando gli scienziati annunciarono di aver individuato un buco nero molto vicino alla Terra. La comunità scientifica aveva applaudito alla scoperta, che aveva fatto molto scalpore.

Il buco nero venne nominato HR 6819, e si trova a mille anni luce dalla Terra, nella costellazione minore del Telescopio: una distanza comunque siderale, quasi inimmaginabile, ma rimane il buco nero a noi più vicino – e mille anni luce non sono nemmeno troppi nel mondo dell’astrofisica.

Ma non è questo il punto: negli ultimi mesi e anni il buco nero è stato osservato con molta attenzione, anche con il VLT (Very Large Telescope) in Cile, dell’European Southern Observatory, e con il suo interferometro. Queste osservazioni ci permettono oggi di dire che non siamo davanti a un buco nero, ma a un sistema binario con due stelle, di cui una si nutre dell’altra – come farebbe un vampiro con le sue vittime. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Astronomy & Astrophysics.

La “stella vampiro”

Si tratta di due stelle di tipo B, che si chiamano B3 III e Be. La prima è una stella con massa piccola, ancora relativamente giovane e luminosa. La stella Be è la sua compagna, in una rotazione binaria da 40 giorni.

In altre parole, la stella B3 III, di massa molto più bassa, sfreccia intorno alla stella Be. Per confermarlo, gli scienziati hanno analizzato la scia di idrogeno gassoso che circonda Be. Questa scia dovrebbe muoversi in modo quasi impercettibile mentre viene trascinata dalla stella più piccola.

Hanno studiato attentamente l’emissione di idrogeno del sistema, e hanno scoperto che il disco di idrogeno intorno alla stella Be effettivamente mostrava questo movimento. In modo coerente con quello che ci si aspetterebbe se il sistema fosse una binaria di massa ineguale.

“Questo indica”, hanno scritto i ricercatori, “che HR 6819 è un sistema binario composto da una stella Be massiccia e una compagna di bassa massa che è il residuo spogliato di una stella donatrice di massa“.

In conclusione, la stella Be ha assorbito un sacco di materiale dalla stella B3 III, facendola diventare molto più piccola. Secondo i loro calcoli, la stella Be sarebbe circa 6 masse solari, come precedentemente calcolato; ma la stella B3 III sarebbe tra 0,4 e 0,8 masse solari.

Sono almeno tre gli sudi che confermano questa nuova teoria sul sistema HR 6819: non è così sorprendente, tra l’altro, e nemmeno così raro, che in un sistema binario una delle due stelle si nutra dell’altra. Ora sono in  corso ulteriori studi per capire cosa sta davvero succedendo nel sistema binario: una ricerca non facile, vista l’orbita insolita di questo sistema binario.

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