SCIENZA

Resti di una mascella appartenenti a un animale molto piccolo trovati nel Regno Unito

Alcuni recenti scavi nel Regno Unito hanno riportato alla luce i resti minuscoli di un animale: cosa sappiamo della nuova scoperta archeologica.

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Fonte: MOLA - Museum of London Archaeology

La maggior parte degli scavi archeologici nel Regno Unito avvengono grazie a progetti infrastrutturali e di costruzione, quelli inerenti ad abitazioni o strade. Ce n’è uno in particolare che riguarda la A489, un tratto di autostrada che intende migliorare il collegamento tra Milton Keynes e Cambridge, che dal 2022 – anno dell’inizio dei lavori – collabora a stretto contatto con il MOLA – Museum of London Archaeology. Durante i lavori tra gli incroci di Black Cat e Caxton Gibbet, gli archeologi hanno rinvenuto i resti di una mascella appartenente a un animale molto piccolo che si presume possa essere un esemplare di Apodemus sylvaticus L.

Ipotesi sui resti di mascella trovati nel Regno Unito

"Queste pinzette tengono una sezione della mascella di un animale molto piccolo trovato nel progetto #A428BlackCat delle National Highways. Di chi sono questi denti? Pensiamo che provengano da un topo di legno! Gli scavi sono in corso da parte del MOLA, come parte dei miglioramenti proposti per la National Highways A428 Black Cat a Caxton Gibbet", questo l’annuncio condiviso su Facebook dal Museum of London Archaeology lo scorso 12 febbraio, a corredo di una fotografia che mostra il minuscolo reperto rinvenuto.

Apodemus sylvaticus L., una specie di topo campestre

Secondo quanto riporta il MOLA, i minuscoli resti ritrovati durante i lavori della National Highways nel tratto della A428 tra Black Cat e Caxton Gibbet apparterrebbero a un esemplare di Apodemus sylvaticus Linnaeus, specie molto diffusa nell’Europa occidentale. Si tratta di un mammifero roditore della famiglia dei Muridi riconosciuto come specie a sé nel 1894, sebbene la sua origine sia ben più antica.

Oggi ne parliamo come di un animale comune, appunto, ma si trovano tracce del topo campestre dalla coda lunga già nel Pleistocene e anche qui in Italia dove, in particolare, si è diffusa la specie A. sylvaticus milleri. Resta da approfondire l’analisi del piccolo reperto rinvenuto in Inghilterra, così da confermare l’appartenenza alla specie esatta.

Come riporta lo studio History in the evolution of Apodemus sylvaticus (Mammalia) at one edge of its range pubblicato sul Journal of Zoology: "Apodemus sylvaticus (L.) è fenotipicamente e tassonomicamente uniforme su una vasta area dell’Europa, ma è stato suddiviso in 15 razze o sottospecie nei gruppi di isole delle Ebridi e delle Shetland [in Scozia, ndr]. Si sostiene che (…) le razze insulari [non, ndr] siano relitti di una precoce colonizzazione post-glaciale. È molto più probabile che siano stati introdotti dall’uomo e i Vichinghi o i loro discendenti sembrano gli agenti più probabili".

Il progetto archeologico sulla Black Cat-Caxton Gibbet

Il Museo archeologico di Londra collabora ormai da due anni agli scavi durante i lavori della National Highways, che si occupa appunto di ripristinare e migliorare i collegamenti autostradali nel Regno Unito. E no, non è la prima volta che vengono ritrovati resti particolari e in grado di attirare la curiosità di esperti o semplici appassionati.

Se il piccolo pezzo di mascella potrebbe far luce su una specie tanto comune quanto antica, gli archeologi hanno anche scoperto testimonianze di insediamenti umani fin dal Neolitico (4.000 – 2.200 a.C. circa), con moltissime prove di vita durante l’Età del Ferro (800 a.C. – 43 d.C.) fino al periodo romano (43 – 410 d.C.).

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