In Italia arrivano i primi "rifugi climatici": ecco cosa sono e dove si trovano

Rifugi climatici a Bologna, Firenze e non solo: spazi ombreggiati, acqua fresca e biblioteche climatizzate per ripararsi dal caldo record

Pubblicato:

Fonte: 123RF

L’emergenza climatica avvolge e stritola l’Italia. L’estate 2025 ha subito raggiunto dei livelli di guardia dal punto di vista termico, il che trasforma i luoghi freschi e accessibili in vere e proprie priorità. Chi resta in città, alle prese con ondate di calore allarmanti, dovrebbe conoscere e comprendere un concetto decisamente utile: quello dei rifugi climatici.

Cosa sono i rifugi climatici e dove trovarli

Da Firenze a Bologna, passando per Milano, Roma e Torino, svariate amministrazioni locali hanno avviato dei progetti per poter individuare facilmente dei rifugi climatici. Ma cosa sono? Si tratta di spazi pubblici ombreggiati, arricchiti da fontanelle d’acqua e, in molti casi, aria condizionata, ma soprattutto gratuiti. Soluzioni urbane per riuscire a sopportare lievemente meglio l’emergenza climatica in atto.

La strategia cambia a seconda del Comune di riferimento, mirando a garantire refrigerio a chi non ha alternative domestiche:

  • Firenze – 44 rifugi climatici, tra parchi, giardini e biblioteche, che rispondono a dei precisi criteri di ombreggiatura (>70%), accesso all’acqua e climatizzazione, laddove possibile. Il sito del Comune offre una mappa interattiva, così da poter individuare facilmente i luoghi indicati, con informazioni su orari e servizi disponibili;
  • Bologna – Sono decine le aree individuate e segnalate, tra piazza alberate e sale climatizzate all’interno di biblioteche comunali. Il tutto integrato con ventilatori portatili e punti di approvvigionamento idrico. Il Comune ha previsto inoltre un volantino digitale con precise coordinate Gps e tempi di percorrenza a piedi e in bici;
  • Roma – Sono già 42 le biblioteche pubbliche accessibili, così come almeno 35 i parchi storici in attesa di mappatura ufficiale. Entro il 2026 sarà presentato il progetto nella sua interezza, così da evidenziar tutti i “luoghi sicuri in cui trovare refrigerio”, ha spiegato l’assessora Sabrina Alfonsi;
  • Milano – Ben 18 milioni di mq di aree verdi e più di 50 case dell’acqua gratuite. Un censimento che si lega all’app “Resilienza Urbana”, che segnala i punti più freschi e le linee degli autobus “cool”;
  • Torino – Vanta ben 51 grandi parchi, alcuni dei quali dotati di giochi d’acqua dinamici. A ciò si aggiungono delle sale fresche. Elementi che rientrano nel Piano verde urbano cittadino, che ha predisposto la rimozione di asfalti scuri e piantato essenze a rapido ombreggiamento.

Potenziare la rete dei rifugi climatici

Questi rifugi garantiscono sollievo, com’è ovvio, ma aumentano anche la resilienza urbana. Al tempo stesso promuovono stili di vita più sostenibili, dall’ombra dei parchi allo spostamento a piedi e in bici.

È però soltanto un primo passo. Per fronteggiare le ondate di calore, ormai sempre più frequenti e “normali”, occorre un piano nazionale integrato. Qualcosa che tenga presente i seguenti punti e non solo:

  • definizione dei requisiti minimi di ombreggiatura, accesso all’acqua e climatizzazione in tutti i Comuni, per garantire omogeneità del servizio;
  • realizzazione di un portale nazionale dove i cittadini possano segnalare nuovi rifugi, consultare mappe e ricevere allerte e consigli;
  • incentivare i privati, come bar, aziende e centri commerciali, ad aprire aree climatizzate in qualità di rifugi temporanei, con sgravi fiscali per chi opera in tal senso e garantisce accesso gratuito nelle ore di punta;
  • potenziare il Piano del Verde con tetti verdi, alberature dall’elevata capacità evaporativa e una ridotta “isola di calore” urbana;
  • educare il pubblico sulle “notti tropicali”, i rischi di colpi di calore e le modalità di uso dei rifugi climatici.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963