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La crisi climatica mette a rischio anche il gin tonic: cosa potrebbe alterarlo e perché

Non si salva nemmeno l'aperitivo: oggi sappiamo che esiste un legame persino tra gin tonic e cambiamento climatico. Ecco perché sta cambiando il gusto del gin.

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Gin tonic e cambiamento climatico Fonte foto: 123RF

La crisi climatica influirebbe persino sul gin tonic, uno dei cocktail più bevuti al mondo. Dietro a questa affermazione non c’è solo allarmismo: il cambiamento climatico e il gusto del gin sono legati più di quanto si possa immaginare. Insomma, il gin tonic è veramente a rischio: ma cosa lo sta alterando? E perché? A minacciare il classico equilibrio di aromi tra gin e acqua tonica sono le variazioni nei composti aromatici delle bacche di ginepro, la botanica principale nella distillazione del liquore. Ecco come un clima più instabile influenza la produzione e il sapore di questo popolare distillato.

Gin e ginepro: un equilibrio in bilico

Per capire perché il gusto del gin potrebbe essere alterato, bisogna partire da un ingrediente fondamentale: le bacche di ginepro. Queste piccole drupe, raccolte da piante spontanee in Europa e Asia, sono il cuore aromatico del gin. È grazie a loro se il distillato assume quel profilo olfattivo resinoso, balsamico, a volte con note agrumate o speziate.

Secondo un recente studio dell’International Centre for Brewing and Distilling dell’Università Heriot-Watt, i cambiamenti climatici stanno alterando il profilo aromatico del gin. Gli scienziati hanno osservato che l’umidità e la piovosità annua modificano la concentrazione dei composti volatili nelle bacche. Questi sono essenziali perché si trasformano in gas durante la distillazione, sprigionando gli aromi che caratterizzano il distillato.

Effetti del clima sugli aromi del gin

Ma cosa succede esattamente alle bacche quando il clima cambia? In annate particolarmente piovose, le bacche di ginepro presentano una riduzione fino al 12% dei composti aromatici volatili, rispetto ad anni più secchi. Ciò accade perché l’umidità influisce sul processo di essiccazione post-raccolta, fondamentale per preservare le sostanze responsabili del gusto.

Quindi, il cambiamento climatico può alterare anche il sapore del gin, rendendolo meno intenso, meno floreale o meno agrumato. In parole semplici: un gin tonic prodotto con bacche di annate umide potrebbe risultare meno profumato o meno equilibrato.

Non è solo una questione di quantità, ma di qualità. Le molecole aromatiche maggiormente solubili in acqua – proprio quelle che danno le sfumature più raffinate – sono molto vulnerabili. Ecco perché il gusto è diverso, anche se la ricetta resta la stessa.

Gin e terroir: come il clima disegna l’identità di un distillato

Proprio come accade per il vino, anche il gin riflette il proprio terroir, ovvero l’insieme delle condizioni ambientali in cui crescono le piante da cui derivano le botaniche. Altitudine, suolo, esposizione solare e clima influenzano profondamente le caratteristiche delle bacche.

La ricerca ha analizzato ginepri provenienti da Italia, Serbia, Albania, Macedonia e altre regioni europee, confrontando diverse annate di raccolta. I risultati sono chiari: la variazione del clima sta già creando differenze significative tra un lotto e l’altro.

Questo porta a una nuova consapevolezza per i produttori: mantenere costante il gusto del gin richiede uno sforzo sempre maggiore in fase di selezione delle bacche, raccolta, essiccazione e distillazione.

Un futuro aromaticamente incerto?

La questione non riguarda solo gli appassionati di cocktail, ma tutta la filiera agricola e artigianale legata alla produzione del gin. La variabilità climatica obbliga a rivedere i metodi di coltivazione e lavorazione, con un impatto concreto su costi e resa aromatica. Per i piccoli produttori, che puntano tutto sulla qualità e l’unicità dei propri gin, la sfida è doppia: proteggere l’identità del prodotto e adattarsi a un clima sempre meno prevedibile.

Gin tonic e cambiamento climatico sembrano due mondi lontani, ma oggi si toccano più che mai. La prossima volta che solleviamo un bicchiere per un brindisi durante un aperitivo, potremmo chiederci: questo è ancora il gusto autentico del gin di una volta?