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In Italia c’è la regione più calda d’Europa: a giugno già superati i 40 gradi

Si superano i 40 gradi in Sardegna già a partire da giugno: ecco l'ennesima riprova della crisi climatica

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L’Italia ha ottenuto un record, ma non è di certo di quelli di cui andare fieri, Abbiamo infatti la Regione più calda d’Europa in questo momento, ufficialmente. La denuncia giunge da Greenpeace, mentre i dati sono Anbi. Ma di quale si tratta? Della Sardegna.

Caldo record in Sardegna

Nel weekend del 14-15 giugno 2025 la Sardegna è stata travolta da ondate di calore eccezionali. In realtà l’intera Penisola è stata interessata, ma questa Regione, nello specifico, ha superato i record dell’intero continente in questo momento.

Colpa dell’anticiclone africano “Scipione”, che ha influito enormemente sulle temperature registrate. Stando all’osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche, Ottana, nel Nuorese, ha registrato un picco di 41°C. L’area più calda d’Europa è dunque in questa fase nella splendida Sardegna.

Un segnale allarmante, considerando come siamo ben distanti da agosto. L’ennesima riprova dell’emergenza climatica, qualora ce ne fosse bisogno. Nel sud dell’isola, nello specifico, si registrano ormai in maniera stabile temperature tipiche dei mesi di luglio e agosto.

Le acque del Mediterraneo

Analizzando la situazione in toto, occorre sottolineare come le acque del Mediterraneo mantengano “anomalie positive” fino a +2°C rispetto a quello che è lo standard climatico della stagione. Scendendo nel dettaglio, ci ritroviamo con mari a 27°C in questi territori:

  • Libia;
  • Sicilia;
  • Calabria;
  • Sardegna.

Ecco le parole di Francesco Vincenzi, Presidente Anbi. Questi ha sottolineato l’urgenza di politiche integrate tra energia, risorse idriche e agricoltura: “La crisi climatica sul bacino del Mediterraneo deve entrare nell’agenda prioritaria dell’Europa”.

Crisi idrica

Il caldo fuori stagione, figlio dell’emergenza climatica, ha ovviamente un peso anche per quanto riguarda le riserve idriche. Alcune zone dell’isola vantano ancora bacini al 90-100% (Ogliastra, Alto Taloro), ma la Nurra è ferma al 18% di riempimento. L’Alto Cixerri invece non supera il 19%. Una situazione molto grave, con la Sardegna che vede avanzare l’incubo della desertificazione nelle campagne nord-occidentali.

E il resto d’Italia? Ecco qual è la situazione in alcune Regioni:

  • Puglia – Invasi foggiani a 106,6 mln mc, -64 mln mc sul 2024, nonostante un +31% di piogge a maggio;
  • Calabria – Rispetto al 2024 la diga del Menta segna un +4,6 mln mc. Resta però al -21% del volume invasabile;
  • Lazio e Umbria – Bracciano a -1,07 m, Nemi a -0,22 m; Trasimeno -3 cm settimanali, -87 cm sulla media storica;
  • Nord Italia – I grandi laghi vanno dall’85,9% (Lario) al 102,3% (Verbano). Lentamente il Po riprende vigore verso il delta, con un +25% a Pontelagoscuro.

Cosa ci aspetta

Questo caldo precoce ed estremo è l’anteprima di un’estate che durerà fino a ottobre prossimo. Le elevate temperature prolungate rischiano di aggravare la giù delicata emergenza idrica. Tutto ciò produrrà effetti a cascata su agricoltura, salute pubblica e approvvigionamenti energetici.

Ecco le parole di Massimo Gargano, Direttore Generale Anbi: “Occorre investire in infrastrutture idrauliche e manutenzione del territorio, non è più rinviabile”.