SCIENZA

Forse non lo sapete, ma questo è lo stato con più vulcani attivi (ne ha ben 33)

Alla scoperta del meraviglioso Paese che vanta il record mondiale di vulcani attivi: ecco il motivo dietro tutto ciò

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Di tanto in tanto si torna a parlare di Islanda e di eruzioni. Considerando la vasta concentrazione di vulcani attivi, ben 33, non c’è da stupirsi. Un record tanto affascinante quanto allarmante, che a intervalli irregolari blocca il Paese. Basti pensare all’emergenza vissuta nella prima parte del 2024, con fumi alti 50 metri e muri di fuoco elevati come un palazzo di 15 piani.

Islanda, emergenza vulcani

Quando in Islanda scatta l’emergenza vulcani, città e villaggi vengono evacuati, il cielo si riempie di fumo e muri di fuoco si concretizzano, come in un capitolo di Game of Thrones. Non ci sono draghi, bensì 33 vulcani attivi. A maggio scorso si tiravano le somme nella regione di Reykjanes, la stessa della capitale Reykjavik, dove il villaggio Grindavik era stato necessariamente evacuato in toto.

L’aeroporto era in stato d’allarme ma generalmente attivo, mentre il flusso turistico ha subito un ovvio impatto negativo. I video sono divenuti virali, mostrando la realtà di una terra tanto incredibile quanto estrema.

Guida ai vulcani islandesi

L’Islanda non è di certo definita la “terra del fuoco e del ghiaccio” a caso. Un Paese dalle incredibili meraviglie paesaggistiche. Nel novero trovano spazio i tanti vulcani che, forse più di ogni altro elemento, definiscono la natura del Paese.

Le forze vulcaniche sotto la superficie danno vita ad alcuni scenari ormai celeberrimi. Parliamo ad esempio delle sorgenti d’acqua calda e dei geyser esplosivi. A ciò si aggiungono le tante e affascinanti grotte, frutto del passaggio della lava nel corso delle ere.

Ci sono circa 130 vulcani in Islanda, conteggiando anche quelli ormai inattivi. Spazio a 30 sistemi vulcanici attivi sotto l’isola, circa, disseminati in tutte le zone del Paese. L’unica eccezione è data dai Fiordi Occidentali. Questa è la parte più antica dell’area continentale finlandese, formatasi ormai 16 milioni di anni fa. Per questo motivo l’attività vulcanica è ormai estinta.

La natura del Paese deriva dal fatto che si trova sulla dorsale medio atlantica, che separa le placche tettoniche nordamericana ed euroasiatica. Le placche sono divergenti, il che vuol dire che si allontanano l’una dall’altra. Al tempo stesso il magma risale dal mantello per riempire lo spazio creatosi, sotto forma di eruzioni vulcaniche.

Le eruzioni sono imprevedibili ma relativamente regolari. A partire dal XIX secolo non c’è stato un decennio senza almeno un’eruzione. Il rischio per le vite umane è attualmente minimo. In tutto il Paese ci sono infatti svariate stazioni sismiche che riescono a predire le eruzioni.

È stata inoltre ben studiata la realizzazione dei centri urbani, che sono distanti dalla maggior parte dei vulcani. In questo i cittadini odierni giovano del buonsenso dei loro avi, i primi coloni. Basti pensare che l’area meridionale ha pochissimi villaggi e città, considerando la presenza dei vulcani importanti Katla e l’Eyjafjallajökull. I due sono pericolosi, considerando frequenza e potenza. Essendo sotto i ghiacciai, le loro eruzioni possono causare inondazioni capaci di spazzare via qualsiasi cosa.

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