C'è stato un importante avvistamento su Marte, nuovi indizi sono arrivati sulla Terra
Odyssey ha immortalato Arsia Mons su Marte da una prospettiva inedita: l'immagine offre nuovi indizi sull'atmosfera e dati vitali per le future missioni umane.

Dopo oltre due decenni in orbita, la sonda Mars Odyssey della NASA ha recentemente inviato sulla Terra un’immagine senza precedenti, offrendo una prospettiva inedita che promette di svelare nuovi dettagli sull’atmosfera marziana. Ogni nuova immagine e i nuovi dati ci avvicinano a decifrare i misteri del Pianeta Rosso e in particolare l’ultima, acquisita lo scorso 2 maggio, immortala uno dei suoi elementi più affascinanti: l’Arsia Mons.
Arsia Mons, il gigante marziano come non lo avevamo mai visto
Può un’unica immagine avere un valore inestimabile? Certo che sì, quando si parla delle missioni della NASA. La sonda Odissey orbita attorno a Marte ormai dal 2001 – è la missione più longeva in orbita attorno a un altro pianeta – ha immortalato con la sua telecamera THEMIS uno dei vulcani più imponenti del Pianeta Rosso, l’Arsia Mons, che si vede svettare da un velo di nubi poco prima dell’alba.
Una ripresa che è la prima nel suo genere per i Tharsis Montes, il gruppo di tre grandi vulcani di cui l’Arsia Mons fa parte, insieme ad Ascraeus Mons e Pavonis Mons. La prospettiva dell’immagine è particolarmente significativa perché offre una visione dell’orizzonte marziano simile a quella che gli astronauti hanno della Terra, osservandola dalla Stazione Spaziale Internazionale.
Le dimensioni dell’Arsia Mons sono sbalorditive: con un’altezza di 20 chilometri, è circa il doppio del Mauna Loa, il vulcano più grande della Terra, che si erge per 9 chilometri dal fondale marino. Il suo diametro si estende per 475 chilometri e vanta la caldera più grande di Marte, con un diametro di 10 chilometri.
Decifrare l’atmosfera marziana con nuovi indizi
La capacità di Odyssey di catturare queste immagini dell’orizzonte è il risultato di un’innovazione ingegneristica introdotta nel 2023. La sonda gestita dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA ruota di 90 gradi in orbita, permettendo alla fotocamera THEMIS – originariamente progettata per studiare la superficie marziana – di acquisire questa nuova prospettiva.
Una tecnologia flessibile, che ha aperto nuove strade per la ricerca scientifica: grazie all’angolazione inedita, agli scienziati hanno potuto osservare gli strati di nubi di polvere e ghiaccio d’acqua. Michael D. Smith, planetologo della NASA, ha sottolineato come la serie di immagini riveli “differenze stagionali davvero significative,” fornendo “nuovi indizi su come l’atmosfera di Marte si evolve nel tempo”.
Comprendere le nubi marziane – siano esse di ghiaccio d’acqua o di anidride carbonica – e le tempeste di polvere, è fondamentale per prevedere il meteo del pianeta. Le nubi di ghiaccio d’acqua, ad esempio, sono essenziali per il trasporto globale dell’acqua e fungono sia da meccanismo di raffreddamento, riflettendo la radiazione solare, sia di riscaldamento, assorbendo la radiazione a onde lunghe dalla superficie. La polvere è sempre presente nell’atmosfera marziana, ma la sua quantità varia stagionalmente, e le tempeste di polvere globali possono alterare significativamente le strutture di temperatura e vento a livello planetario.
Lo studio di queste dinamiche atmosferiche su Marte non solo approfondisce la nostra conoscenza del Pianeta Rosso, ma offre anche preziose analogie per comprendere la storia climatica e l’attività del ciclo dell’acqua sul nostro stesso pianeta.
Implicazioni per le future missioni su Marte
I dati raccolti da Odyssey hanno implicazioni dirette per le future missioni su Marte, in particolare quelle con equipaggio umano. La comprensione delle nubi e delle tempeste di polvere è cruciale per le operazioni di ingresso, discesa e atterraggio, così da garantire la sicurezza di carichi utili di grandi dimensioni (come la Starship di SpaceX). Inoltre, Odyssey monitora l’ambiente di radiazione marziano, aspetto vitale per valutare i rischi per i futuri esploratori umani.
La telecamera THEMIS, con le sue capacità a infrarossi, è in grado di identificare aree del sottosuolo che contengono ghiaccio d’acqua. Parliamo di una risorsa di importanza critica per le future missioni umane, poiché l’acqua può essere utilizzata per produrre propellenti e per il supporto vitale degli astronauti. La raccolta continua di dati da parte di Odyssey sulle condizioni atmosferiche e sulla posizione del ghiaccio d’acqua riduce i rischi e informa direttamente la progettazione delle missioni, dimostrando come la comprensione scientifica attuale sia un pilastro per le future imprese ingegneristiche e umane.
Oltre agli studi atmosferici, Odyssey sta contribuendo in modo significativo alla creazione di mappe globali dettagliate, all’identificazione di minerali, alla mappatura di crateri e allo studio della composizione superficiale del Pianeta Rosso.