SCIENZA

Lo strato misterioso vicino al nucleo della Terra

Le sue origini potrebbero essere legate allo schianto di un oggetto celeste sulla giovane Terra: vicino al nucleo terrestre esiste una regione misteriosa

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Li abbiamo imparati a scuola, a memoria e in ordine: da quello più superficiale ci sono la crosta, il mantello, il nucleo esterno e il nucleo interno. Sono gli strati di cui è composta la Terra, il nostro pianeta, e che ne determinano il peso.

Ma gli scienziati potrebbero aver reso i compiti di scienze del futuro più difficili: è stato infatti scoperto un possibile nuovo strato della Terra, che rimane misterioso.

Gli strati noti del nostro pianeta

Come dicevamo, sono quattro gli strati che conosciamo. Non tutti hanno lo stesso spessore: la crosta è lo strato più sottile, e ha una massa dello 0.4% del totale. Esiste una crosta oceanica, spessa fino a un massimo di 15 chilometri, e una continentale, che arriva fino ai 70 o 80 chilometri in corrispondenza delle catene montuose.

Il mantello è lo strato più grande: occupa l’84% del volume totale. La sua temperatura nelle zone più interne arriva ai 4mila gradi centigradi, ed è completamente solido.

Infine, il nucleo: nonostante abbia un volume pari a un settimo di quello complessivo, la sua massa è del 31%, quindi molto alta, perché composta principalmente di ferro e nichel. Il nucleo esterno è liquido, e permette a grandi masse di materiale di spostarsi e di generare il nostro campo magnetico. Il nucleo interno è invece solido, con temperature fino a 6mila gradi. Negli ultimi anni è stato al centro di alcune scoperte molto importanti.

Il nuovo strato scoperto dagli scienziati

Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nature Geoscience ha rivelato una novità importante: vicino al nucleo terrestre ci sarebbe uno nuovo strato ancora ignoto.

Un team di scienziati sta infatti esplorando cosa c’è sotto il mantello mandando onde radar che rimbalzano e tornano indietro. In questo viaggio, le onde radar raccolgono informazioni che poi portano in superficie, aiutandoci a capire cosa c’è sotto ai nostri piedi e in che quantità.

La scoperta sorprendente riguarda la zona vicino al nucleo della Terra. Si chiamano regioni a velocità ultra bassa, perché le onde sismiche rallentano e la densità aumenta. Secondo gli scienziati sono troppo diverse dagli altri strati che compongono il nostro pianeta: sono quasi un’anomalia, e la loro composizione potrebbe risalire alle forme primitive della nostra Terra.

Ma visto che è impossibile mandare strumenti – e quindi men che meno uomini – così in profondità, gli scienziati sono ricorsi a una simulazione. Utilizzando i dati raccolti con le onde radar, hanno costruito un modello di queste zone a velocità ultra bassa, per capire come si è arrivati alla composizione attuale.

E hanno ipotizzato che più di quattro miliardi di anni fa, quando il ferro denso stava affondando nel nucleo della Terra primitiva e i minerali più densi rimanevano nel mantello superficiale, un oggetto spaziale delle dimensioni di Marte potrebbe essersi schiantato sulla nostra giovane Terra. I detriti nati da questa collisione sarebbero stati scagliati nello spazio circostante, formando, tra le altre cose, la Luna. Ma questo avrebbe anche aumentato significativamente la temperatura della Terra. Lo strato più denso si sarebbe espanso, diventando le regioni a velocità ultra bassa che stiamo “esplorando” oggi.

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