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Take Down: maxi operazione internazionale anti pezzotto

Decine di indagati, 11 arrestati, migliaia di risorse informatiche sequestrate nel corso dell'operazione di polizia internazionale Take Down contro la pirateria: giro d'affari da 250 milioni al mese

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Fonte: terovesalainen - stock.adobe.com

In un’operazione senza precedenti denominata “Taken Down“, la polizia italiana, coordinata dalla Procura di Catania, ha inferto un duro colpo ad una enorme rete internazionale di streaming illegale.

L’operazione, che è durata ben due anni, ha coinvolto oltre 270 agenti della Polizia Postale e richiesto la collaborazione di forze dell’ordine di diversi Paesi europei, ha portato all’arresto di 11 persone e al sequestro di oltre 2500 canali e server illegali.

Un pezzotto con 22 milioni di utenti

Secondo le forze dell’ordine, il sistema criminale smantellato contava un’utenza di ben 22 milioni di utenti e generava un giro d’affari illegale stimato in oltre 250 milioni di euro mensili.

Gli indagati, oltre 100, sono accusati di aver illegalmente captato e rivenduto contenuti protetti da diritti televisivi, appartenenti a piattaforme come Sky, DAZN, Mediaset, Amazon Prime Video, Netflix, Paramount e Disney+.

IPTV pirata: la tecnologia del pezzotto

Il sistema utilizzato dai criminali si basava sulla tecnologia IPTV (Internet Protocol Television), che consente la trasmissione di contenuti televisivi attraverso la rete internet.

Gli indagati utilizzavano sofisticate infrastrutture informatiche per captare i segnali televisivi protetti e redistribuirli illegalmente agli utenti finali attraverso una rete di server e canali dedicati. I server erano sparsi in tutta Europa e persino in Asia: uno è stato localizzato ad Hong Kong.

Per eludere le indagini, i criminali facevano uso di tecniche avanzate di anonimizzazione, come l’utilizzo di applicazioni di messaggistica crittografata, identità fittizie e documenti falsi. Queste misure rendevano estremamente difficile per le forze dell’ordine tracciare le loro attività e identificarne i responsabili.

Da Catania all’Olanda

L’operazione “Taken Down“, partita dalla Procura di Catania, si distingue per la sua portata internazionale e la complessità delle indagini.

Le perquisizioni sono state effettuate in 15 regioni italiane e in diversi paesi europei, tra cui Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia. Le centrali operative, però, erano in Sicilia e Olanda.

L’operazione ha richiesto la collaborazione di diverse forze di polizia e agenzie internazionali, come Europol e l’Audiovisual Anti-Piracy Alliance.

Operazione Take Down: il commento di Sky e DAZN

L’operazione Take Down nasce da segnalazioni effettuate da Sky Italia, il cui amministratore delegato Andrea Duilio oggi plaude ai risultati ottenuti dalla Polizia Postale, diretta dai giudici catanesi:

Azioni come questa, insieme al contributo sistematico che dà Piracy Shield oscurando in tempo reale i siti pirata, rendono più efficace la lotta a un fenomeno che danneggia l’industria audiovisiva distruggendo migliaia di posti di lavoro

Festeggia anche DAZN, che ricorda anche che gli utenti del pezzotto rischiano grosso:

Gli oltre 22 milioni di utenti oscurati in Europa che hanno comprato pirateria ci danno in parte l’idea di quanto questo fenomeno sia esteso e dilagante in Italia ma non solo.

Oltre ai rischi in cui si incorre, come il furto della propria identità e informazioni bancarie, quanto annunciato oggi dalla Procura di Catania e dalla Polizia delle Comunicazioni in conferenza stampa conferma che chi vende e compra pirateria lascia tracce in rete indelebili; i clienti saranno quindi sanzionati oltre a poter diventare oggetto di azioni da parte dei titolari dei diritti. Siamo contenti che il supporto che ci è stato richiesto e che abbiamo dato, abbia contribuito al buon esito della collaborazione

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