SCIENZA

Dove l'acqua del mare ha superato i 30 gradi e non riesce più a raffreddarsi

Il Mar Mediterraneo è sempre più caldo. Non siamo al punto di non ritorno ma la situazione non farà che peggiorare

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Le temperature del mare in Toscana sono allarmanti. È stata infatti superata quota 30 gradi. Il direttore del Consorzio Lamma, Bernardo Gozzini, ha spiegato come l’acqua di tutto il Mediterraneo sia ormai a livelli ben sopra la media stagionale: “Parliamo di circa 4 gradi in più, con punte anche di 5”.

Allarme temperature

Un tempo le cose erano migliori, ecco, stavolta è il caso di dirlo perché vero. Un tempo si entrava in mare e occorreva un po’ prima di riuscire ad acclimatarsi. L’acqua risultava fredda, spesso, anche nel cuore dell’estate. Oggi la differenza tra fuori e dentro l’acqua è marginale.

Una sensazione? Niente affatto. Lo conferma Bernardo Gozzini, autorevole esperto in materia di meteorologia e climatologia. Il mar Mediterraneo vede oggi temperature di circa 4°C più elevate, con punte di 5°C, rispetto al passato. La media stagionale è del tutto saltata.

Stando a quanto ci indica il satellite, nella maggior parte dei tratti ci si attesta intorno ai 28-29 gradi. Si toccano però anche delle punte superiori, pari a 30°C e più in alcuni casi. Sono svariate le aree interessate dal fenomeno, dalla Grecia all’Italia. Ad oggi l’unica eccezione è rappresentata dal tratto spagnolo che pone in connessione le Baleari alla Catalogna. In questa fetta di mare, infatti, si è ancora in linea con le medie stagionali.

C’è da credere che ad agosto la situazione non farà che peggiorare. Non sono all’orizzonte infatti dei segnali di inversione di tendenza: “Per registrare un abbassamento delle temperature, si avrebbe bisogno di un cambiamento importante delle condizioni meteo. Di tutto ciò al momento non c’è traccia. Si prevede, anzi, un nuovo aumento delle temperature”.

Mare sempre più caldo

È ormai divenuta una costante: il nostro mare è sempre più caldo. Quest’anno, inoltre, ha influito ulteriormente l’innalzamento delle temperature degli oceani. Il Mediterraneo ha subito gli effetti di tutto ciò in maniera evidente, essendo particolarmente sensibile agli stravolgimenti delle condizioni atmosferiche esterne.

Ecco le parole di Gozzini: “Più fa caldo e più lui si ‘adegua’, Un po’ come un cane che si morde la coda. Le temperature elevate scaldano il mare e questo non fa in tempo a raffreddarsi, neanche durante le ore notturne. Tutto ciò riscalda a sua volta l’ambiente esterno. Per questo di notte, sulla costa, si fa fatica a prendere sonno. Non si scende sotto i 26-27 gradi”.

Le conseguenze sono principalmente due. Da una parte c’è la tropicalizzazione dei mari, con specie ittiche in via di sparizione dai territori nostrani e altre apparse per la prima volta a queste latitudini.

Dall’altra, invece, si corre sempre più il rischio di fronteggiare dei fenomeni atmosferici molto violenti: “La maggiore umidità aumenta infatti la vaporizzazione in atmosfera e con essa la possibilità di forti temporali. Non è ancora irreversibile questo fenomeno, ma il tempo è sempre meno”.

Occorrerebbe, in massa, imporre delle politiche per la riduzione drastica delle emissioni di gas serra. A ciò andrebbe aggiunto un impiego ben maggiore di energie da fonti rinnovabili. Il tutto accompagnato da un ripensamento generale delle nostre abitudini, partendo dalla tavola, ovvero dall’alimentazione insostenibile che portiamo avanti, senza remore.

Questo il pensiero di Gozzini, che intravede nella volontà di agire il vero ostacolo: “Quasi tutti i politici a vari livelli, partendo dal basso per arrivare ai vertici mondiali, puntano a ottenere risultati visibili nell’immediato, così da consolidare le proprie posizioni. Il contrasto ai cambiamenti climatici impone invece una visione e una strategia i cui frutti verranno colti sul medio–lungo periodo”.

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