SCIENZA

Una start-up userà la ISS per esporre gioielli e opere d’arte nello spazio

Una start-up ha appena firmato un accordo con la NASA per l'invio di preziosi, NFT e opere d'arte sulla Stazione Spaziale Internazionale.

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Fonte: 123RF

Uplift Aerospace è il nome di una start-up che punta a rivoluzionare il mercato dell’arte inviando opere e manufatti nello spazio. Le opere d’arte, arricchite dalla “patina dello spazio” hanno già preso a viaggiare in sub-orbita grazie alla partnership con Blue Origin, che ha spedito recentemente nei pressi della linea Karman un’opera dell’artista Amoako Boafo.

Arte nello spazio

Dopo l’invio del segnale di Arecibo e del pittogramma lanciato nello spazio con Pioneer 10 e 11, che possono essere considerati i primi pezzi d’arte – firmati Carl Sagan, tra l’altro – ad essere lanciati nello spazio profondo, non se ne è più parlato: la scommessa di portare l’arte nello spazio sembrava essersi fermata agli anni Settanta.

Ma c’era da prevedere che qualcuno, ben presto, avrebbe tentato di sfruttare la nuova epoca d’oro dei viaggi spaziali: non è infatti mai stato così semplice inviare qualcosa nello spazio.

Uplift Aerospace, nello specifico, ha stretto un accordo con uno dei player più importanti sul mercato dei viaggi in sub-orbita per miliardari, la Blue Origin di Jeff Bezos: lo scorso 26 Agosto, la missione NS-17 di New Shepard ha portato nello spazio l’opera “Suborbital Triptych” dell’artista ghanese Amoako Boafo.

Il trittico di ritratti, diviso su tre dei pannelli esterni della capsula, è stato soltanto il primo degli esperimenti artistici che voleranno con Blue Origin; lo scopo, secondo Uplift Aerospace, è quello di “ispirare nuove idee e generare un dialogo rendendo lo spazio accessibile e connesso all’esperienza umana”.

In una più recente intervista a CollectSpace, il CEO della start-up Josh Hanes parla di un nuovo contratto molto importante per la compagnia che vuole “costruire un mercato interplanetario” – firmato nientemeno che dalla NASA.

Una vetrina d’eccezione: la ISS

L’accordo appena concluso con la NASA prevede l’invio di preziosi e opere d’arte sulla Stazione Spaziale Internazionale a partire da quest’anno. L’idea è quella di “stabilire un commercio nello spazio”, usando la Stazione Spaziale come “vetrina” per le opere e le gemme preziose che saranno inviate nello spazio per essere poi vendute sulla Terra.

Gli oggetti saranno inviati sulla ISS “all’interno di una cassaforte delle dimensioni di un armadietto”, che conterrà oggetti diversi: dalle monete antiche all’alta gioielleria, fino agli immancabili NFT e prodotti pensati per chi viaggia nello spazio – ma che nondimeno saranno riportati sulla Terra per essere venduti.

L’idea è quella di destinare tali oggetti alla vendita diretta oppure all’esposizione museale dopo il loro viaggio nello spazio, ma non si sa bene ancora come. Come afferma il CEO dell’azienda “mostreremo gli articoli mentre si trovano sulla Stazione Spaziale, ma stiamo ancora sviluppando il processo in cui ciò avverrà”.

La Constellation Vault, questo il nome della cassaforte spaziale, è pensata come “uno spazio espositivo in cui i top brands, gli artisti e i creatori saranno in grado di mostrare oggetti progettati per lo spazio”, ma anche “i più preziosi oggetti della Terra, che saranno mostrati al mondo sulla Stazione Spaziale”.

La cassaforte di Uplift Aerospace renderà possibile a tutti di “possedere qualcosa che viene dalla Stazione Spaziale Internazionale”: “manterremo i prezzi bassi”, assicura Hanes, parlando in particolare degli NFT che saliranno a bordo della ISS. Ulteriori dettagli saranno forniti all’avvicinarsi della data di lancio. Intanto, la strada per un “commercio spaziale” che riguarda esclusivamente la Terra sembrerebbe essere spianata.

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