Via Lattea, scoperto il primo buco nero 'vagabondo'
È a 5mila anni luce dalla Terra, e i ricercatori hanno osservato il suo passaggio davanti alle stelle: il primo buco nero 'vagabondo' è stato scoperto nella Via Lattea
I buchi neri sono tra gli oggetti celesti più misteriosi e affascinanti che esistano. Distruggono tutto quello che si avvicina a loro: stelle, pianeti, corpi celesti, addirittura la luce. Ma abbiamo anche scoperto che possono essere fucine di nuove stelle, oltre a essere i loro distruttori.
E ora abbiamo anche individuato un buco nero vagabondo proprio qui nella nostra costellazione, la Via Lattea.
Il buco nero vagabondo
Da tempo si ipotizzava l’esistenza di buchi neri solitari e vagabondi, ma non eravamo mai riusciti a intercettarne uno. Ma ora siamo certi che esistano, perché alcuni ricercatori sono certi di aver assistito al passaggio di un buco nero davanti ai loro telescopi.
Il misterioso buco nero vagabondo avrebbe potuto trovarsi ovunque nello spazio, e invece è quasi a portata di mano, nella nostra Via Lattea, a 5mila anni luce di distanza dalla Terra.
È anche un buco nero solitario: intorno a sé non ha stelle, pianeti o asteroidi attratti dal suo campo gravitazionale. Ha alcune caratteristiche che hanno permesso agli scienziati di classificarlo come buco nero: l’alta velocità a cui si muove e la dimensione troppo piccola per essere un pianeta e troppo grande per essere una stella di neutroni o una nana bianca – anche se le dimensioni dei buchi neri hanno spesso lasciato dubbiosi gli scienziati. E in più c’è il non trascurabile dettaglio che questo oggetto non emette radiazioni.
La ricerca degli scienziati
Identificare un buco nero è estremamente difficile: non emettono nessuna forma di luce o radiazione. L’unico modo per “vederli” è in maniera indiretta, osservando la luce e il comportamento di una stella compagna o delle nubi di gas attratte dal campo gravitazionale del buco nero. E i buchi neri vagabondi sono ancora più rari. Per molti anni gli scienziati hanno seguito le tracce di un buco nero di questo tipo, senza però riuscire mai a individuarlo.
La scoperta è di una rete di scienziati a terra, che si sono basati sulle osservazioni fatte dal telescopio spaziale Hubble. Questi dati poi sono stati analizzati da un centinaio di ricercatori coordinati dallo Space Telescope Scienze Institute di Baltimora, negli Stati Uniti.
I risultati di queste osservazioni e dei successivi studi sono stati pubblicati sulla piattaforma scientifica arXiv, che raccoglie articoli scientifici ancora da verificare. Ma sono stati sottoposti anche alla rivista Astrophysical Journal, che li sta ancora vagliando.
Centinaia di telescopi puntati su milioni di stelle hanno quindi messo in rete le proprie osservazioni, alla ricerca di effetti di “microlensing”, cioè anomalie della luminosità di stelle lontane dovute al passaggio di una massa molto grande – lo stesso metodo che si usa per individuare gli esopianeti, i pianeti fuori dal Sistema Solare.
Tra le 2mila anomalie luminose osservate ogni anno, i ricercatori sono sicuri di aver trovato anche il passaggio di un buco nero: un oggetto con una massa 7 volte quella del Sole, distante 5mila anni luce in direzione del centro galattico, che si sposta a 45km al secondo, quindi molto velocemente.
Ora le osservazioni devono essere verificate dalla comunità scientifica, ma gli autori della scoperta sembrano non avere dubbi: abbiamo individuato un buco nero vagabondo.