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L'appello: non date i fucili ai robot

L'appello dei produttori di robot contenuto in una lettera aperta chiede che i loro prodotti venduti al grande pubblico non subiscano modifiche improprie come l'aggiunta di armi.

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drone Fonte foto: Shutterstock

Si chiamano “Spur” (Special purpose unmanned rifle) e fanno paura: sono i “fucili per uso speciale senza pilota“, quei fucili, in pratica, che vengono montati su robot di vario tipo e veicoli a guida autonoma e semiautonoma. Questi sofisticati sistemi d’armamento, impensabili fino a qualche anno fa (al netto di raffinate storie di fantascienza) sono l’oggetto di una lettera aperta firmata dalle sei maggiori società che producono robot: Agility Robotics, ANYbotics, Boston Dynamics, Clearpath Robotics, Open Robotics e Unitree Robotics.

La lettera aperta ha lo scopo di chiedere ufficialmente che i robot ideati per scopi civili vengano armati e usati in contesti civili e militari, causando “i rischi di danno e gravi problemi etici“. Il timore di queste aziende, fondato, è che ben presto la fiducia del pubblico verso i loro prodotti di alta tecnologia, potrebbe essere tradita.

Perché i robot generici vengono armati

Da un lato le aziende produttrici di robot si impegnano a non armare i loro prodotti che nascono per un uso generico all’interno della mobilità avanzata. Dall’altro i robot sono invece stati usati con scopi diversi rispetto a quelli per i quali sono stati progettati.

Ciò è accaduto nel caso delle armi robotiche improvvisate durante l’invasione russa dell’Ucraina, come i droni quadrirotori DJI armati di granate, cosa che ha portato l’azienda a sospendere le proprie attività sia in Russia che in Ucraina.

In altri casi, si tratta di iniziative del tutto personali, come nel caso del dogbot di Unitree armato con una pistola imbullonata sulla schiena oggetto di un video molto popolare (e molto inquietante) su youtube.

Dunque a armare i robot sono persone che pensano di poter modificare in maniera del tutto arbitraria l’uso per cui sono stati progettati dalle aziende. Ma le aziende non ci stanno.

La richiesta di aiuto al governo

I produttori di robot specificano che ciò che vorrebbero fosse regolamentato, è l’uso di robot ampiamente disponibili e che dunque si trovano in commercio ma che sono soggetti a uso improprio. Difatti nella lettera scrivono: “Chiediamo ai responsabili politici di collaborare con noi per promuovere un uso sicuro di questi robot e per proibirne l’uso improprio“.

Boston Dynamics ha fornito robot alle forze dell’ordine per usi disarmati e nella lettera viene specificato che la richiesta non riguarda invece i robot armati che invece nascono con l’obiettivo di essere un supporto alle agenzie governative e agli Stati nell’ambito della difesa.

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